Secondo i risultati che l'Istat ha diffuso a metà dicembre, in Italia nel 2007 la spesa per la ricerca e sviluppo intra-muros, con tale formula intendendosi la ricerca svolta con proprio personale e proprie attrezzature, è aumentata rispetto al 2006 dell'8,3% in termini nominali e del 5,8% in termini reali.
La cifra totale di spesa al 2007 ammontava complessivamente a 18.231 milioni di euro ed è stata realizzata principalmente dalle imprese (9.455 milioni, 51,9% del totale), le quali detengono anche la percentuale più alta in termini di crescita rispetto al 2006 (+15,2%). Bene anche le università, che hanno realizzato 5.495 milioni di spesa con un aumento del 7,8%, e le istituzioni non profit (637 milioni e +1,1%). Sono, invece, le istituzioni pubbliche ad aver ridotto la spesa per ricerca e sviluppo dell'8,7%, realizzando appena 2.644 milioni di euro di spesa.
Il quantitativo di spesa si diversifica in base al tipo di ricerca. La spesa per la ricerca di base è pari al 26,1% del totale e si nota un leggero calo rispetto al 2006 (-1,5%) sul versante sia pubblico che privato. In questo campo sono le università ad aver realizzato la maggiore spesa. Per la ricerca applicata, la quota di spesa è in netto aumento rispetto all'anno precedente (+26,6%) con il settore delle imprese a guidare tale tendenza all'aumento. Infine, la spesa per lo sviluppo sperimentale è pari al 31,1% del totale. L'Istat ha rilevato che il contributo delle imprese alla spesa per R&S è derivato soprattutto dall'attività delle PMI piuttosto che dalle imprese con più di 500 dipendenti: questo è dovuto in gran parte agli sgravi fiscali, introdotti dal 2007 mediante il credito d'imposta, di cui le piccole e medie imprese hanno goduto.
Nel 2007 le unità di personale impegnate in attività di ricerca e sviluppo sono state 208.376, ripartibili nelle figure di ricercatori e tecnici, con un incremento dell'8,5% rispetto al 2006. I principali artefici di tale crescita sono state le imprese (93.760 unità e +17,1%) e, in misura minore, l'università (71.603 unità, +5%). Rimane stabile l'occupazione relativa a ricerca e sviluppo nelle istituzioni non profit (8.080 unità, +0,2%) mentre decresce nelle istituzioni pubbliche (35.474 unità, -1,9%).
Scendendo con l'analisi a livello regionale, l'Istat rileva che nel 2007 il ruolo chiave della spesa è spettato alle regioni del Nord-Ovest (36,8%), seguite dal Centro (23,5%), dal Nord-Est (22,1%) e infine dal Mezzogiorno (17,6%). Tra le singole regioni, la spesa è rimasta fortemente concentrata in Lombardia (4.000 milioni), Lazio (2.800 milioni) e Piemonte (2.300 milioni), anche se tale concentrazione si sta lentamente attenuando per la comparsa di soggetti, in primis imprese, che svolgono ricerca in regioni come Emilia Romagna, Veneto e Campania e per la tendenziale riduzione delle risorse della ricerca pubblica, già fortemente concentrata in poche regioni.
Per quanto riguarda il personale addetto alla ricerca e sviluppo, anche a livello territoriale hanno prevalso le regioni del Nor