Negli ultimi dieci anni l'istruzione privata ha acquisito una dimensione sempre più significativa nei paesi in via di sviluppo, grazie ai numerosi stati che ne hanno promosso lo sviluppo per un accesso più esteso a tutti i livelli. Questo è quanto emerso dalla quinta conferenza organizzata dall'International Finance Corporation, svoltasi dal 28 al 30 marzo a Washington.
L'IFC costituisce una branca della Banca Mondiale e fornisce servizi di consulenza e finanziamenti per ampliare il settore privato nei paesi in via di sviluppo. Quest'anno ha erogato 469 milioni di dollari per finanziare 62 progetti educativi in 30 stati, per un totale di 1,54 miliardi di dollari. Di questi, 21 erano nei paesi più poveri del mondo. I progetti sostenuti dall'IFC consentono di dare un'istruzione a 1,2 milioni di studenti ogni anno.
Il convegno, che ha richiamato numerosi rappresentanti delle organizzazioni ed istituzioni dell'istruzione, ha evidenziato il crescente numero di imprenditori che sta investendo nel settore privato "offrendo approcci e prospettive nuove". Secondo quanto riportato nel comunicato, gli stakeholders hanno discusso le strategie per il reclutamento dello staff e degli studenti, i metodi per adattarsi alle realtà finanziarie e sociali creati dalla crisi economica e l'utilizzo innovativo delle tecnologie nel settore dell'istruzione privata.
Come suggerisce il tema della conferenza, Ripresa strategica in tempi di recessione, sono stati presi in esame i cambiamenti che si stanno succedendo all'indomani della crisi globale e il futuro dell'istruzione privata. I partecipanti, provenienti da 15 paesi, hanno presentato esempi pratici delle decisioni strategiche che hanno consentito alle istituzioni di contrastare e superare la recessione. Nonostante le lievi differenze, un comune denominatore ha caratterizzato tutte le organizzazioni: le restrizioni fiscali cui sono state costrette.
Elena Cersosimo