|
|
|
|
Nell'adunanza del 24 marzo scorso la Corte dei Conti si è pronunciata sul decreto Miur del 23 dicembre 2010 n. 50 contenente le "Linee generali d'indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2010 - 2012". Il provvedimento è stato registrato il 13 aprile e ora si attende la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Nel provvedimento si definisce il quadro delle regole per il sistema universitario con particolare attenzione a cinque aree di attività: offerta formativa, ricerca, studenti, internazionalizzazione e fabbisogno del personale. Si prevede la riduzione del numero dei corsi e delle sedi decentrate e si favoriscono le federazioni e le fusioni tra atenei, si potenziano e s'incentivano le attività di ricerca e i servizi agli studenti, si favorisce la mobilità internazionale degli studenti italiani all'estero e si cerca di dare una dimensione ottimale al rapporto studenti/docenti. Sul decreto contenente la programmazione triennale per le Università 2010 - 2012, vedi Universitas n. 118, Meno corsi e più qualità, pp. 34 - 37.
La Corte dei Conti ha, però, escluso dalla registrazione il comma 6 dell'art. 6, che prevedeva la possibilità di trasformare in università non statali gli undici atenei telematici attivi in Italia. All'articolo 5 il decreto blocca per almeno due anni la possibilità di creare nuove università statali, mentre nella parte registrata dell'articolo 6 consente la creazione di nuove università non statali o la "statizzazione" delle non statali già presenti sul territorio, a patto che le nuove realtà offrano prevalentemente corsi in inglese o siano filiazioni di università straniere con titoli riconosciuti da tre anni.
Il via libera al decreto sblocca anche le risorse, pari a 65 milioni di euro, da distribuire agli atenei per migliorare la qualità e l'efficacia della propria offerta formativa. Nella nota del 19 aprile 2011, il Miur ha assicurato che la ripartizione dei fondi verrà effettuata utilizzando gli stessi indicatori del triennio precedente e che è in corso la comunicazione agli Atenei delle relative assegnazioni.
Danilo Gentilozzi
(Fonte: Il Sole 24 Ore, 22 aprile 2011)
|
|
|