«Gli atenei italiani devono recuperare la funzione di volano socio-culturale del paese, valorizzando le eccellenze, la qualità, il merito. Senza rinunciare all’esperienza di coloro che, per raggiunti limiti di età, sono costretti a lasciare l’università senza possibilità alcuna di contribuire al suo rilancio». Così Roberto Cipriani al convegno “Università 2020”, organizzato dall’Associazione italiana docenti universitari-Aidu. Il convegno si è svolto nell’aula Volpi dell’Università di Roma Tre.
All’incontro hanno preso parte un centinaio di professori universitari, rappresentanti delle istituzioni e del Miur, esperti e ricercatori che hanno illustrato studi recenti sulla condizione degli studenti italiani, ai quali è stata dedicata una sezione dell’incontro.
L’apertura è stata riservata a Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana: «Finché la voce ricerca e la voce welfare saranno considerate come voci di spesa e non come voci d’investimento, di passi in avanti se ne faranno molto pochi. La cultura della valutazione deve trasformarsi in un tratto identitario, destinato a stimolare la pratica virtuosa dell’allocazione delle risorse secondo la produttività e la valorizzazione dell’eccellenza».
A mons. Galantino ha fatto eco il rettore di Roma Tre, Mario Panizza, che ha sottolineato «la necessità di stimolare una sempre maggiore interazione tra università e mondo delle professioni, nel tentativo di incentivare la sinergia tra istituzioni, imprese e società civile».
Tra i temi portanti del convegno vi è stato l’investimento in formazione e ricerca. Un tema «su cui è necessario non solo ragionare, ma soprattutto investire» secondo Daniele Livon, direttore generale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha annunciato «soluzioni adeguate e intelligenti per favorire da un lato l’ingresso dei giovani all’università ma soprattutto la loro permanenza».
Dal canto suo Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Universitario Nazionale, ha ribadito che il fatto stesso di «sopravvivere a un periodo di crisi economica come quello che abbiamo avuto, a un periodo di crisi istituzionale e politica come quella in corso e a un restringimento dei finanziamenti come quello subito, dimostra la perdurante vitalità degli atenei».
Alla condizione studentesca sono stati dedicati i focus di Domenico Lovecchio (Settima Indagine Eurostudent) e Gilberto Antonelli(XVIII Rapporto AlmaLaurea). A Roberto Moscati il compito di declinare il riformismo dell’università «fra compiti tradizionali e nuove funzioni».
Andrea Lombardinilo
(giugno 2016)