Il 26 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il "Piano Sud" volto a ridurre il divario economico Nord e Sud del paese. In particolare è stata attribuita una grande importanza al potenziamento del sistema scolastico e della ricerca scientifica, elementi chiave per il rilancio del Mezzogiorno.
Ai due settori è stato destinato oltre un decimo delle risorse stanziate complessivamente (12,5 miliardi di euro sui 100 a disposizione). Nel dettaglio, il Programma Nazionale della Ricerca 2010-2013 concentra le risorse per il Sud su alcuni interventi capaci di favorire l'innovazione e la competitività del tessuto industriale e produttivo meridionale. Al riguardo è prevista la creazione di poli integrati di Ricerca-Alta Formazione-Innovazione, centri di eccellenza in cui il settore pubblico e quello privato collaboreranno per sviluppare la ricerca in settori strategici per il futuro: manifatturiero, salute, economia dei servizi, tutela dell'ambiente e sviluppo sostenibile. Altri interventi saranno attuati nei settori delle biotecnologie, capacità sistemistiche, tecnologie di comunicazione, nuovi materiali, elettronica avanzata, energie rinnovabili, logistica integrata, infrastrutture di ricerca.
Maria Luisa Marino