Il Partito Democratico scende in campo per rilanciare l’università italiana: il disegno di legge presentato alla Camera e al Senato il 20 maggio, primi firmatari l’on. Fioroni e la sen. Garavaglia, è stato illustrato a Roma dallo stesso Fioroni e da Luciano Modica nel corso di una conferenza stampa.
Nell’imminenza della presentazione del disegno di legge governativo, il PD intende aprire nel mondo universitario, nel Parlamento, nel Paese un confronto trasparente, aperto e costruttivo tra le proposte della maggioranza e dell’opposizione: una democrazia pacata ed efficace per temi importanti e cruciali per il futuro come la formazione superiore e la ricerca libera.
Il disegno di legge PD raccoglie i risultati di un lungo lavoro che si è concretato il 28 ottobre 2008 con l’approvazione di dieci punti programmatici sull’università e il 23 marzo 2009 con le sei proposte concrete di “Emergenza Università”.
L’impostazione di fondo è chiara: il PD esprime piena fiducia nell’eccellenza e nell’impegno di tanti che lavorano e studiano nelle università ma contemporaneamente ritiene che il sistema abbia bisogno di riforme profonde, innovative e, quanto più possibile, condivise.
Così come ha assoluto bisogno di risorse. Il ddl prevede di destinare 1 miliardo di euro al sistema universitario, di cui 600 milioni per cancellare i tagli e 400 milioni destinati esclusivamente ai più giovani: studenti, dottori di ricerca, ricercatori precari.
Punti principali del disegno di legge PD.
RISORSE E MERITO
- Cancellazione del taglio del 50% sulle spese di funzionamento.
- Eliminazione del blocco del turn-over.
- Incremento programmato annuale del fondo di finanziamento ordinario.
- 20% di finanziamento premiale sulla base della qualità dei risultati ottenuti nella didattica e nella ricerca da ciascuna università.
- Defiscalizzazione delle donazioni alle università.
- Finanziamento della ricerca di interesse nazionale con sistemi internazionali di valutazione.
CODICI ETICI
- Contro ogni abuso e discriminazione nelle università.
GOVERNO DEGLI ATENEI
- Ampio spazio all’autonomia di ciascun ateneo.
- Il rettore è eletto ed ha responsabilità politica di iniziativa, coordinamento e vigilanza.
- Il senato accademico, organo democratico interno, ha la responsabilità dei piani strategici, della garanzia delle libertà accademiche e dei diritti degli studenti, dell’auto-valutazione e del controllo della qualità dei risultati.
- Al consiglio di amministrazione spettano le decisioni che riguardano l’ateneo nel rispetto dei piani strategici definiti dal senato. A parte i rappresentanti degli studenti, è designato pariteticamente da rettore e da senato accademico. Comprende personalità esterne al mondo universitario.
- La strutturazione interna (facoltà, dipartimenti, etc.) si riduce ad un solo livello di articolazione con compiti riguardanti sia la didattica che la ricerca.
- E’ fissato un limite di durata di otto anni per tutte le cariche accademiche.
- Abrogazione della norma che consente di trasformare le università statali in fondazioni di diritto privato.
STATO GIURIDICO DEI DOCENTI
- Trasformazione dei ricercatori in professori di terza fascia
(professori aggregati).
- Riduzione della frammentazione disciplinare.
- Contro le piramidi rovesciate: in ogni ateneo più docenti di terza fascia che di seconda fascia, più docenti di seconda fascia che di prima fascia.
- Tempo pieno ed esclusivo per i docenti (atti