In molti paesi del continente asiatico sono nate numerose università private come risposta alla crescente domanda di istruzione superiore. Anche organizzazioni internazionali quali la Banca Mondiale o agenzie di cooperazione, riconoscendo l’importanza dell’istruzione quale veicolo di sviluppo di un paese, hanno favorito il proliferare del mercato dell’offerta formativa. Paesi quali gli Stati Uniti, l’Inghilterra o l’Australia rimangono sempre gli esempi da seguire, ma sta sempre più aumentando la tendenza alla mobilità studentesca intra-asiatica.
Nell’ultimo decennio si è registrata una crescita senza precedenti di studenti stranieri nelle Filippine, più di 30.000 due anni fa. Un quinto è rappresentato da studenti sud coreani, seguiti da statunitensi, cinesi, cinesi di Taiwan e indonesiani. Se è facile capire il perché dell’immigrazione da altri paesi asiatici, attratti soprattutto dalla voglia di studiare inglese, meno chiaro è invece la ragione della presenza di statunitensi. La motivazione sembra essere questa: studiare medicina nelle Filippine è dieci volte più economico che negli Stati Uniti ed è assai più facile superare il test di ammissione.
Per gli studenti coreani le Filippine sono doppiamente attraenti poiché al costo modesto dell’istruzione universitaria si somma la possibilità di studiare in inglese, di accedere a scuole prestigiose e di godere al tempo stesso di un clima favorevole, di strutture ricreative all’avanguardia e di standard di vita occidentali.
Inoltre, la politica di immigrazione intrapresa recentemente dalle Filippine ha favorito l’accesso di studenti stranieri attraverso lo snellimento delle pratiche burocratiche per ottenere un visto di studio, che costa mediamente un quarto rispetto ai paesi concorrenti del sud-est asiatico e all’Australia.
Anche se i benefici economici dovuti alla migrazione di studenti stranieri sono poca cosa rispetto alle rimesse degli emigrati filippini che lavorano all’estero, il governo ha comunque voluto investire sull’istruzione in modo da dare una risposta concreta ai problemi endemici che attanagliano il paese, quali la povertà e la disoccupazione.
(Carmen Tata)