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segnalato da Freeonline.it
Dal sisma del 6 aprile un nuovo modello di università
Prof. Ferdinando di Orio, Rettore Università degli studi dell’Aquila
 


La risposta immediata al sisma del 6 aprile
Il sisma che ha colpito la città dell’Aquila e il suo territorio non poteva non avere effetti immediati anche sull’Ateneo aquilano. Dopo il dolore provato per le tante vittime di questa immane tragedia, tra cui tanti studenti universitari, l’Università dell’Aquila è ripartita, grazie all’abnegazione di tanti uomini e donne del personale docente e tecnico-amministrativo e grazie all’affezione dimostrata nei nostri confronti da tanti studenti.
Si è trattato di dare una risposta immediata all’emergenza con la valutazione dell’agibilità delle strutture edilizie universitarie esistenti , alla quale è seguita la fase della rapida messa in sicurezza e riattivazione delle strutture agibili. Laddove ciò non è stato possibile, si è provveduto alla temporanea dislocazione dell’attività didattica in sedi territorialmente vicine per consentirne la regolare ripresa.
E’ parallelamente già partita la progettazione operativa e la realizzazione di un nuovo Campus universitario. Con la collaborazione del Governo, con il quale è stato firmato un importante accordo di programma che garantirà le necessarie risorse finanziarie per il prossimo triennio, contiamo di dare risposte rapide ed efficienti ai problemi legati alla ricostruzione dell’Ateneo aquilano.
Proprio nel ricordo di tanti giovani che hanno perso la loro vita mentre attendevano con intelligenza ed impegno alla loro formazione culturale e professionale, è nato uno spirito di solidarietà nuova tra studenti e docenti, nella consapevolezza che la risposta che tutti insieme dobbiamo dare alla situazione di emergenza che stiamo vivendo deve essere vista in una prospettiva più lunga e di più ampio respiro.
L’Ateneo aquilano dovrà ripensare profondamente le forme, i modi, i tempi dell’attività accademica. A pensarci bene, tuttavia, la necessità di un tale ripensamento precedeva l’evento sismico che ha interessato la nostra città e riguardava tutto il sistema universitario nazionale che da troppo tempo è in attesa di una vera riforma.
Il sisma può rappresentare l’occasione per pensare un modello nuovo di Università che sappia davvero raccogliere le sfide della modernità e sappia cogliere le opportunità che le nuove tecnologie sono in grado di offrire.
In questa prospettiva di rinnovamento, possono essere individuati alcuni grandi temi su cui dovrà esercitarsi la nostra riflessione e che riguardano le mission costitutive dell’Università e i suoi rapporti con il diritto allo studio e con lo sviluppo del territorio.

Università, formazione e ricerca
E’ stato già da più parti evidenziato come nell’attuale strutturazione della formazione universitaria, basata sul modello 3+2, sia presente una separazione tra percorsi professionalizzanti e percorsi culturali e scientifici avanzati, con il rischio di una dicotomia netta tra didattica e ricerca. Un rischio ancora più pericoloso e attuale per l’Ateneo aquilano, a causa delle oggettive difficoltà determinate dal sima del 6 aprile.
In tal senso, l’Università dell’Aquila dovrà rifuggire dall’opposta prospettiva da una parte di un Università popolare che fornisce alcuni minimi fondamenti culturali e scientifici connessi ad un profilo professionale specifico, funzionale ad una serie di bisogni del mercato e, dall’altra, di un Università elitaria che proietta lo studente nel mondo della ricerca.
Deve essere invece mantenuta la caratteristica fondamentale dell’Università, che è la compresenza integrata di att
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