(…) Tra le professioni sanitarie spicca l’aumento del 30% delle domande per infermiere, con una differenza di circa 8.500, da 30.000 a oltre 38.000, e relativo aumento del rapporto D/P da 2,2 a 2,6. L’aumento riguarda in particolare le Università del Nord con +39% medio. Rilevanti gli aumenti di Milano Statale con +43%, da 763 a 1.088 su 650 posti a bando e aumento del D/P da 1,2 a 1,7, ma i picchi sono anche a Trieste (+59% e D/P da 1,8 a 2,8), Udine (+40% e D/P da 2,3 a 2,8), Ferrara (+55% e D/P da 1,9 a 3), Parma (+53% e D/P da 1,6 a 2,5), Bologna (+36% e D/P da 1,5 a 2), Padova (+44% e D/P da 1,6 a 2), Verona (+35% e D/P da 1,2 a 1,6).
Nelle Università del Centro l’aumento è minore (+24%) con D/P da 1,6 a 2; mentre il Sud risponde con un +25% e D/P da 3,8 a 5, con oltre 12.000 domande non soddisfatte.
In tutto il Nord sarebbero quindi quasi 6.000 le domande che non trovano posto nelle Università, che potrebbero invece fare un ampliamento di almeno il 10% rispetto ai 6.274 già messi a bando, come indicato dalla Conferenza dei presidi di Medicina e Chirurgia.
È nota in particolare la carenza di posti nei corsi di laurea della Lombardia, con richiesta media di 3.300 della Regione e dell’Ipasvi, invece degli appena 1.800 messi a bando. Analoga situazione nel Veneto dove invece dei 2.100 posti chiesti dalla Regione e dall’Ipasvi i posti all’università di Padova e Verona sono 1.060, la metà, dato che altri 290 posti sono riservati al Trentino che ne ha chiesti 350. Non è da meno la carenza di posti in Friuli, con 220 invece dei 320 chiesti dalla Regione.
Se prima la giustificazione delle Università all’aumento dei posti si riferiva alla mancanza di domande, quest’anno la situazione è cambiata data la presentazione di oltre il doppio di domande. Da più parti si chiede un sensibile ampliamento nazionale dei 14.944 posti a bando a 17.000. Peraltro il tempo a disposizione ci sarebbe, dato che il ministero dell’Università potrebbe sensibilizzare in tal senso gli Atenei anche a esami conclusi, e comunque entro l’inizio delle lezioni, in genere nella seconda settimana di ottobre. Resta comunque il problema della scarsa offerta dei posti a causa della insufficiente disponibilità delle Aziende sanitarie ad accogliere un maggiore numero di studenti per le attività di tirocinio.
Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza dei corsi di laurea delle professioni sanitarie, inserto “Sanità” del “Sole 24Ore”, 21 settembre 2009