È stato senza dubbio il tema più scottante dello scorso mese. Da quando, a luglio, il ministro dell’Università Mariastella Gelmini ha reso nota la classifica delle università italiane per la ripartizione della quota premiale del Fondo del finanziamento ordinario, è stato un susseguirsi di critiche agli indicatori adottati e di controclassifiche stilate sulla base di dati diversi che hanno trovato ospitalità nelle pagine dei maggiori quotidiani nazionali. Per chiarire i dubbi, il 24 settembre l’Assemblea generale della CRUI ha approvato all’unanimità una mozione che esplicita il pensiero condiviso da tutti i rettori sulla vicenda.
Riportiamo, di seguito, le parti più significative della mozione.
“La CRUI prende atto dell’impegno assunto dal Governo di presentare in ottobre il disegno di legge di riforma dell’università da tempo in preparazione e del parallelo impegno di considerare università e ricerca tra le destinazioni prioritarie delle risorse aggiuntive che si renderanno disponibili in seguito alle misure fiscali in corso di applicazione.
A questo riguardo, la CRUI ribadisce con forza l'esigenza di un pieno recupero dei tagli previsti dalla manovra del 2009 sul FFO 2010 e 2011 con riferimento sia alle università statali sia alle università non statali. (…) Mantenere quei tagli significherebbe provocare il crollo di buona parte del sistema universitario a cominciare dal 2010. È d’altro canto evidente che i bilanci di previsione degli atenei per il 2010 non potranno essere presentati se non dopo che si sia conosciuta l’entità dei finanziamenti disponibili per il 2010, anche facendo riferimento ad altri fondi come quelle per le infrastrutture e per i contratti del pubblico impiego.
La CRUI considera essenziale mantenere e, se possibile, incrementare la quota di risorse da attribuire alle università in relazione alla qualità e ai risultati conseguiti nella formazione e nella ricerca scientifica. Ma ciò deve avvenire attraverso stanziamenti aggiuntivi rispetto alla quota disponibile per il funzionamento di base e per le esigenze incomprimibili di ciascun ateneo, considerata la sua specifica tipologia e il contesto operativo, nonché gli effetti determinati dalla distribuzione del FFO 2009. (…)
Anche alla luce delle criticità, delle incongruenze di merito e di metodo e dei clamorosi ritardi che stanno contraddistinguendo le assegnazioni sul FFO 2009 - per non dire delle inaccettabili modalità con le quali se ne è data una prima comunicazione lo scorso luglio - la CRUI ritiene indispensabile una revisione complessiva dei criteri e dei metodi di suddivisione e distribuzione delle risorse ai singoli atenei. (…)
Sia sotto il profilo generale dei costi complessivi per la finanza pubblica, sia con riguardo alle capacità e responsabilità previsionali e programmatorie di ciascun ateneo, è d'altro canto essenziale che si determinino quanto prima condizioni di reale certezza sulle disponibilità finanziarie su un arco pluriennale. A questo riguardo va data piena funzionalità alla programmazione triennale delle università di cui all'articolo 105 della legge 311/2004 e dell'articolo 1-ter del d.l. 7/2005, convertito dalla legge 43/2005, al caso rivedendone l'impianto, in modo da porre finalmente gli atenei nelle condizioni di raccordare le proprie scelte, in particolare in materia di personale, a disponibilità effettive e sicure nel tempo.
La CRUI condivide, a questo proposito, l'esigenza di collegare le dotazioni di personale docente di ciascuna università a percentuali vincolanti, sul cui raggiungimento impegnarsi in sede di programmazione triennale, quali la presenza di almeno il 40% di ricercatori e una maggiore nu