L'irlandese Máire Geoghegan-Quinn, neo commissario europeo per l'innovazione, la ricerca e la scienza sembra avere le idee precise e alle parole preferisce i fatti. Appena eletta promette di far diventare l'Unione Europea un'unione dell'innovazione le cui pietre miliari sono rappresentate dalla conoscenza, dalla ricerca e dall'eccellenza scientifica.
«Con la new economy, la conoscenza "raffinata" sostituirà il "greggio" nel ruolo di motore principale dell'economia» ha sottolineato il commissario nel suo discorso al Parlamento Europeo[1], evidenziando l'importanza di coinvolgere maggiormente le piccole e medie imprese (Pmi) nei programmi ricerca del'Unione Europea e di destinare maggiori fondi alla ricerca attraverso strumenti finanziari quali i fondi strutturali.
Tuttavia la signora Geoghegan-Quinn ha ribadito come la sua politica proceda verso il raggiungimento di un duplice traguardo: da un lato intende puntare sul completamento dello Spazio europeo della ricerca e dall'altro favorire la creazione di una cultura della ricerca e dell'innovazione. I suoi obiettivi pertanto sembrano assai concreti, nel tentativo di garantire "azioni e risultati" attraverso lo svolgimento di attività di ricerca in settori di primaria importanza per la nostra economia.
[1] L'elezione della Commissione è stata preceduta, nei mesi di gennaio e febbraio, dalle audizioni dei commissari dinnanzi alle commissioni competenti del Parlamento Europeo. Ogni Commissione ha inviato una lettera di valutazione del rispettivo commissario designato alla Conferenza dei presidenti, composta dal presidente del Parlamento Europeo e dai leader dei diversi gruppi politici. Tutte queste valutazioni sono state positive, e la Conferenza dei presidenti ha dato il suo via libera il 4 febbraio 2010.
Carmen Tata