Il sistema di istruzione pubblica negli Stati Uniti sta crollando a causa dei tagli agli stanziamenti statali che negli ultimi anni hanno messo a repentaglio la sopravvivenza degli atenei stessi. Le università pubbliche statunitensi stanno vivendo momenti di preoccupazione e di grave crisi di cui fanno le spese soprattutto gli studenti, costretti a pagare tasse più salate in cambio di un'offerta formativa ridotta. Infatti, a causa dei tagli di bilancio, alcune università si sono trovate obbligate a sopprimere dei corsi e a mandare il personale - docente e amministrativo - in ferie non pagate.
Nel 2009 i trasferimenti di fondi pubblici sono stati sporadici e molto esigui, fino ad esaurirsi del tutto con l'inizio del 2010 quando lo stato ha cessato ogni tipo di finanziamento.
Le rette del secondo semestre, che sono in pagamento in questi primi giorni dell'anno, porteranno un po' di ossigeno nelle casse degli atenei, ma presto si esauriranno fino alla completa bancarotta prevista per il 2012.
Trovare una soluzione al problema non è certo facile, vista la montagna di debiti accumulati dal governo statunitense. L'unico rimedio possibile per la sopravvivenza delle università statali sembra essere quello di chiedere prestiti in attesa di incassare denari pubblici stanziati ma non ancora trasmessi.
Questa soluzione provvisoria porterà le università a pagare interessi sui prestiti, aggiungendo altri costi a quelli già accumulati, in una spirale senza fine che le sta portando al collasso.
Carmen Tata