Il decimo rapporto sulla situazione dell'università italiana redatto dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU) ha dedicato un intero capitolo all'analisi dell'efficienza degli insegnamenti offerti agli studenti dalle università on-line, conosciute con il termine di università telematiche. Lo stesso ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha annunciato nuove regole in tema di accreditamento di queste università. La loro importanza strategica sotto il profilo formativo nel dare la possibilità di ottenere un titolo accademico a quanti non possono frequentare le aule - in particolare studenti lavoratori o diversamente abili - costringe a un interessamento maggiore per adeguare l'Italia agli standard qualitativi e quantitativi dei migliori atenei on-line stranieri.
Attualmente le università telematiche in Italia sono undici. Troppe, secondo il vicepresidente del CNVSU Giovanni Azzone, che auspica una riduzione: infatti, negli altri paesi europei il loro numero oscilla fra due e quattro. L'esempio indiscutibile di come si possano evitare gli eccessi è l'Inghilterra: la Open University è l'unica università telematica del paese, con un numero di iscrizioni sempre alto e un'efficienza didattica e amministrativa che si attesta da sempre su livelli eccellenti.
Il CNVSU ha analizzato i primi quattro atenei on-line che sono nati nel nostro paese ("Guglielmo Marconi", "Tel.m.a.", "Uninettuno" e "Leonardo da Vinci"). I risultati di questa indagine sono positivi e negativi. Di positivo c'è da considerare che la formazione on-line in Italia ha avuto una grande portata innovativa, con sistemi informatici all'avanguardia, servizi di tutoring efficaci e offerte formative ampie e dettagliate. Di negativo ci sono gli aspetti amministrativi e finanziari: c'è carenza di docenti strutturati a fronte di un'elevata presenza di professori a contratto; le iscrizioni dell'ultimo anno accademico sono calate di circa 1.600 unità e sono pochi coloro che scelgono tale strumento per la propria formazione (lo 0,7% del totale); oscilla il numero massimo dei crediti formativi riconoscibili per le conoscenze e le abilità professionali (dai 60 stabiliti dal ministro pro tempore Mussi ai 12 che la Gelmini ha proposto nell'ultimo disegno di legge di riforma del sistema universitario, datato 28 ottobre 2009).
Le esperienze delle quattro università telematiche analizzate si differenziano per una serie di motivi: tra gli aspetti negativi di alcune, la difficoltà nel raggiungere la sede centrale (è il caso della "Leonardo da Vinci" che ha sede a Torrevecchia Teatina); di altre, le difficoltà per quanto concerne la stabilità finanziaria ("Guglielmo Marconi") o l'assenza totale di docenti di ruolo ("Uninettuno"). Il calo più ampio nel numero delle immatricolazioni spetta alla "Tel.m.a.", promossa dall'omonimo consorzio e partecipata in maggioranza dal Centro studi Formez del dipartimento della Funzione Pubblica, la quale ha registrato un alto trend negativo, passando in un anno da 1.226 ad appena 56 immatricolazioni.
Le quattro università prese in esame hanno due elementi in comune: