L'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola di dottorato di Scienze dell'Università di Milano-Bicocca è stata l'occasione per lanciare un confronto con le imprese e fare il punto a venticinque anni dall'istituzione del dottorato in Italia. L'obiettivo della Scuola è preparare ricercatori che soddisfino le richieste delle aziende e capire quali possano essere gli sbocchi professionali, mentre finora il dottore di ricerca era formato principalmente per inserirsi nel mondo accademico. Se le grandi aziende già impiegano in qualche caso i dottori di ricerca, non altrettanto avviene per le piccole: ma rispetto ai laureati, i dottori di ricerca sanno gestire autonomamente un progetto di ricerca, elemento di grande importanza per un'azienda. Cosa cerca un'azienda in un dottore di ricerca? Padronanza delle lingue straniere, capacità di gestire un budget e un progetto in autonomia, sia dal punto di vista della pianificazione e della realizzazione che della sostenibilità finanziaria.
Alla tavola rotonda - svoltasi il 22 febbraio - hanno partecipato i responsabili della formazione, delle risorse umane e della ricerca in aziende come Pirelli, Vinavil, STMicrolectronics, Bracco Imaging e Polimeri Europa. Il dibattito è stato introdotto dal prof. Thomas S. Casavant dell'Università dell'Iowa, esperto nell'organizzazione di corsi di dottorato in ambito scientifico (in particolare bioinformatica ed elettronica) con un forte legame operativo con le imprese. Casavant ha raccontato l'esperienza del sistema universitario statunitense, dove la preparazione dei dottori è da sempre funzionale al mondo del lavoro.
La Scuola di dottorato di Scienze comprende vari indirizzi (biologia, biotecnologie industriali, fisica e astronomia, informatica, matematica pura e applicata, nanostrutture e nanotecnologie, scienze ambientali, scienze chimiche, scienza dei materiali, scienze della Terra), offre alta formazione teorica, multidisciplinare e interdisciplinare, e attività di ricerca applicata. Gli studenti devono frequentare anche corsi di organizzazione aziendale, protezione della proprietà intellettuale, gestione dei progetti di ricerca. La Scuola, infine, vanta una particolare apertura internazionale, condizione che impone a tutti gli studenti di trascorrere almeno sei mesi all'estero e frequentare corsi di inglese di alto livello.
Isabella Ceccarini