Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha ragione ad essere preoccupato dei progressi della Cina in ogni campo: ora anche nella scienza l'egemonia degli USA sembra minata. Infatti, un recente studio della Thomson Reuters ha evidenziato come le pubblicazioni scientifiche cinesi siano più che quintuplicate nell'ultimo decennio e, se il trend si mantiene costante, già tra 5 anni alla Cina verrà assegnata la leadership del sapere. Tale dato di per sé potrebbe apparire insignificante, ma il governo cinese ha capito bene che non c'è progresso economico senza progresso delle conoscenze e per questo sta puntando su ingenti investimenti in ricerca e tecnologia. L'investimento nella ricerca in Cina è balzato dall'1,5% del Pil nel 2009 al 2% nel 2010 (dato di previsione) e le scelte politiche dettate dallo sviluppo economico impongono di mantenere salda tale percentuale, se non addirittura aumentarla ancora negli anni a seguire.
La Cina sta entrando prepotentemente anche nelle classifiche delle migliori università del pianeta con 10 atenei ai primi 30 posti, eccellendo in tutte le discipline scientifiche quali chimica, ingegneria elettronica e fisica nucleare.
Inoltre, con il programma "Mille talenti" il governo cinese offre opportunità quasi irrinunciabili per riportare in Cina i cervelli che sono andati a formarsi in Occidente fornendo loro stipendi tra i 150mila e i 300mila dollari l'anno, una casa, 1 milione di dollari per avviare un laboratorio e finanziamenti adeguati per sviluppare i progetti ritenuti migliori per il paese. In tal modo, l'anno scorso sono rientrati in patria 70.000 ricercatori cinesi (tra il 1994 e il 2006 ne erano rientrati appena mille). La differenza rispetto al resto del mondo è che i cervelli che tornano in Cina rimangono nella ricerca e non si mettono in affari. Condizione dettata dal partito, insieme alla rinuncia alla nazionalità straniera.
Il vicepremier cinese, Xi Jinping, spiega le ragioni di tale sforzo economico a favore della ricerca: «Nella nuova era finanza e industria seguiranno la rotta dell'avanzamento nell'alta tecnologia. La dimensione di ogni nazione sarà definita dai giacimenti di conoscenza». Mao con la sua rivoluzione culturale si rivolterebbe dalla tomba.
Carmen Tata