Sembra procedere con inconsueta celerità nella VII Commissione del Senato la discussione del ddl 1905 -la cosiddetta riforma Gelmini. L'esame del provvedimento è iniziato il 9 dicembre con la relazione del sen. Valditara, cui sono seguite alcune audizioni da parte dell'ufficio di presidenza della commissione. Gli interventi dei membri della Commissione hanno occupato 7 sedute, dal 4 al 25 febbraio: tra gli altri, hanno parlato Possa e Calabrò del PDL, Garavaglia e Treu del PD, Giambrone (IDV). Il 2 marzo ha replicato il relatore Valditara e, infine, il 3 marzo è intervenuta il ministro Mariastella Gelmini.
Il sen. Giuseppe Valditara ha dedicato un più ampio spazio all'intervento del sen. Giambrone (IDV), l'unico fortemente contrario al DDL governativo. Nella sua replica ha evidenziato "l'ampia coincidenza fra maggioranza ed opposizione nella comune valutazione di molti punti decisivi del disegno di legge governativo", auspicando di conseguenza che "anche l'attività emendativa trovi forme di intesa trasversali nell'interesse esclusivo dell'università italiana e quindi della Nazione."
Il ministro Gelmini ha fatto osservare che il massimo sforzo economico è stato compiuto con il reperimento di 400 milioni di euro. Pur non escludendo la possibilità di ulteriori incrementi, ha paventato il rischio che la ricerca di nuove risorse rallenti il risultato finale. Anche la CRUI, ha sottolineato, è consapevole che nell'immediato non sono disponibili altri stanziamenti. Ha quindi auspicato che "il testo sia approvato dal Senato entro il mese di aprile, onde poterlo varare definitivamente prima dell'estate."
Il termine per presentare gli emendamenti in Commissione è stato fissato a giovedì 11 marzo alle ore 18.