Quasi il 30% delle principali università russe potrebbe essere costretta a chiudere e a fondersi con altre istituzioni. Tra le cause, la scarsità di studenti e l'attuazione di un piano statale per rafforzare il settore dell'istruzione superiore. Nikolay Bulaev, Presidente della Federal Agency for Education, riferisce che quest'anno circa 100 università saranno fuse con "competitors più forti": tuttavia non è ancora stato reso noto alcun nome. A detta di Bulaev le fusioni accresceranno la qualità dell'istruzione superiore, ridurranno il numero di atenei coinvolti nella formazione di figure non richieste dal mercato del lavoro russo e consentiranno un "utilizzo razionale dei fondi di bilancio".
L'idea di chiudere alcuni atenei era stata avanzata per la prima volta durante una conferenza del Ministero dell'istruzione russo svoltasi il mese scorso. Secondo i piani statali, le università con non più di 500 studenti dovranno bloccare le ulteriori iscrizioni, mentre le istituzioni con 300 studenti o meno verranno chiuse. Gli analisti ritengono che le riduzioni potrebbero essere strettamente connesse con l'attuale declino demografico, che colpirà soprattutto gli atenei regionali. Vi sono, però, anche altri fattori, come il progetto di legge per rafforzare il controllo sulle istituzioni e la semplificazione delle procedure amministrative per l'autorizzazione e l'accreditamento.
Secondo il governo russo, l'adozione del progetto di legge favorirà la sana competizione nel mercato interno dei servizi per l'istruzione e renderà i laureati più competitivi a livello europeo. Nel frattempo la maggior parte dei rettori delle università russe ha già aspramente criticato le fusioni, dal momento che colpiscono direttamente i loro interessi. Vladimir Vasiliev, Presidente del Saint-Petersburg Rectors' Council, afferma: "Il consolidamento delle università potrebbe risolversi in un conflitto tra docenti. Bisogna, infatti, considerare che ogni università ha la propria cultura." E aggiunge: "Il governo dovrebbe pensare a migliorare la qualità dello staff accademico aumentando gli stipendi e migliorando la condizione dei docenti." Vasiliev asserisce che il governo non dovrebbe tagliare le sovvenzioni all'istruzione superiore perché si tratta di una quota molto bassa paragonata agli stanziamenti alle istituzioni di istruzione superiore nei paesi sviluppati.
Il Ministro dell'istruzione federale russo, dal canto suo, ha rassicurato gli accademici interessati sul fatto che le imminenti misure di razionalizzazione non riguarderanno l'elite delle università, come la Moscow State University, la Moscow State Technical University, la St Petersburg State University e altre.
Elena Cersosimo