Centoventi esperti provenienti dall'Europa, l'Africa, il Nord America, l'America latina e l'Asia si sono incontrati lo scorso 19 e 20 aprile a Madrid in occasione della conferenza dal titolo "Internationalization of Higher Education. A Foresight Exercise for 2020 and beyond".
Si è partiti dall'assunto che la globalizzazione ha portato ad una maggiore apertura ed integrazione a livello mondiale, anche nell'ambito dell'istruzione superiore. Oggi, infatti, un crescente numero d'istituzioni dell'istruzione superiore apre le porte agli studenti internazionali, è coinvolto nei processi di scambio di studenti e staff accademico e si impegna nella cooperazione internazionale, nell'insegnamento e nella ricerca.
Questo genera, da una parte, una maggiore competizione globale per i talenti e gli investimenti legati alla conoscenza e, dall'altra, l'esigenza di sviluppare le opportunità per una cooperazione transnazionale a livello istituzionale, programmatico e politico.
E' diventata quindi, urgente la creazione di un "modello europeo" dell'istruzione superiore. Tale modello ha una dimensione sia normativa che strutturale. La dimensione normativa enfatizza l'importanza di valori come la cooperazione, il dialogo, la diversità, la mobilità, l'etica sociale e la solidarietà. La dimensione strutturale si concretizza in un'"architettura", quella del Processo di Bologna, che si fonda su vari elementi: la Struttura dei diplomi (modello dei 3 cicli), Il Quadro europeo delle qualifiche, il Sistema europeo di trasferimento e accumulazione dei crediti, i Sistemi di certificazione della qualità e il Supplemento di Diploma.
La nuova strategia "Europa 2020" si pone quale terreno fertile per consolidare l'internazionalizzazione dell'istruzione superiore e della ricerca, sviluppandone l'attrattività a livello globale ed evidenziando il coinvolgimento e il contributo alla cooperazione internazionale. Si è insistito nel corso della Conferenza di Madrid sull'approccio regionale che la strategia dovrebbe acquisire, prendendo in considerazione i bisogni specifici e rispettando la diversità delle regioni nel mondo ma, soprattutto, evitando quei piani di sostegno che porterebbero, di fatto, ad una maggiore disarmonia nel grado di sviluppo delle varie aree.
Gli esperti, infine, hanno chiesto alla Presidenza spagnola di trasferire le conclusioni cui sono giunti a livello politico, quali nuovi input per il Consiglio dell'istruzione dell'Unione europea. Tali conclusioni dovrebbero essere esaminate in relazione all'adozione di una strategia finalizzata al miglioramento della coerenza e della complementarietà tra le iniziative di cooperazione internazionale già esistenti, sia a livello europeo che nazionale.
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