È disponibile il rapporto annuale dell'Istat "Università e lavoro: orientarsi con la statistica". La prima parte considera il percorso degli studenti dall'immatricolazione alla laurea: numero delle matricole, tipo di corso intrapreso, distanza dalla sede universitaria, scelta della località di residenza dei giovani, etc. La seconda, avvalendosi di un'indagine campionaria rivolta a 47.300 persone, analizza i percorsi dei giovani dopo il conseguimento del titolo di studio: gli sbocchi lavorativi di chi ha una laurea triennale o una lunga, la coerenza tra laurea e occupazione svolta, gli aspetti del lavoro che soddisfano di più, il reddito medio e il tipo di contratto.
Secondo l'indagine, nell'a.a. 2007-08 l'83,4% degli studenti universitari si è indirizzato verso corsi di durata triennale e il restante 16,6% nei percorsi lunghi (4-6 anni) distribuito per il 6,6% tra i corsi di laurea a ciclo unico (medicina, farmacia, etc.) e per l'8,9% tra i corsi di laurea magistrale, quelli di Giurisprudenza e i corsi previsti dal precedente ordinamento, mentre il sesso femminile si è riconfermato ancora una volta prevalente (57%) riguardo al totale della popolazione universitaria complessivamente iscritta (1.808.000 unità). Il maggior numero di abbandoni si ha nei corsi del gruppo geobiologico (il 29,6% perduto nel passaggio dal 1° al 2°anno).
Un aspetto positivo riguarda in generale la soddisfazione per il corso frequentato, suffragata dall'elevata percentuale dei laureati che si dichiarano favorevoli all'ipotetica reiscrizione universitaria (il 96% dei laureati nei corsi lunghi e il 98% in quelli triennali), anche se c'è una certa insoddisfazione per gli sbocchi professionali. Altri dati sono meno entusiasmanti: il 17,6% abbandona gli studi al 1° anno, il 38,1 è fuori corso, il 62,8 si laurea oltre i tempi previsti e il 39 dei laureati ha più di 26 anni.
Per quanto concerne il mercato del lavoro, 3 occupati su 4 a tempo determinato non hanno trovato occupazioni soddisfacenti e in generale il lavoro, che si riesce ad ottenere con un titolo di studio elevato, non corrisponde sempre al percorso formativo intrapreso e la disoccupazione è di modestissima entità solo per chi ha concluso i corsi triennali della classe medica. Tuttavia nel 2007 il 73,2% dei laureati in corsi lunghi e in corsi triennali ha comunque svolto un lavoro a tre anni dal conseguimento del titolo.
Il 21 giugno l'Istat ha diffuso il volume "I laureati e il mercato del lavoro", che offre preziose informazioni specificamente sulla transizione al mercato del lavoro dei laureati nel 2004, intervistati circa tre anni dopo il conseguimento del titolo, pren