È iniziato il 15 settembre alla Camera l'esame del disegno di legge di riforma dell'Università presentato dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini nell'ottobre 2009 e approvato a fine luglio scorso dal Senato. Il Ddl, che ha come nuovo numero di riferimento "A.C. 3687", è stato affidato alla VII Commissione Permanente della Camera (Cultura, Scienza e Istruzione), presieduta dall'on. Valentina Aprea (PdL) e composta in totale da 41 membri.
Nella prima seduta l'on. Paola Frassinetti (PdL), relatore del disegno di legge, ha affermato che il progetto di riforma dell'Università è tra i più importanti della legislatura e il più innovativo nell'ambito dell'istruzione superiore e della ricerca. "Il ddl interviene a riformare l'Università italiana dopo un ventennio di tentate riforme, discontinue e frammentarie". Dopo aver ribadito i temi strategici per lo sviluppo del sistema universitario che vengono affrontati dal progetto (governo e struttura degli atenei, valorizzazione del merito di studenti e docenti, valutazione e responsabilizzazione degli atenei, meccanismi di finanziamento del sistema, stato giuridico di ricercatori e docenti, il reclutamento e i contratti di insegnamento e ricerca), il relatore analizza in poche righe i singoli articoli di cui il ddl è composto, affermando l'importanza dell'istituzione dell'ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) per dare applicazione concreta al principio di responsabilità che caratterizza la riforma. Questa, ribadisce il relatore, è vista con favore dal mondo universitario "sano", cioè quella parte del mondo universitario che non teme la sfida della qualità, e dal mondo del lavoro che ha bisogno di giovani laureati, qualificati e preparati. Il relatore conclude affermando come questa riforma sia capace di collocare l'Università italiana ai livelli delle altre esperienze internazionali grazie all'importanza dei principi analizzati (merito, trasparenza e qualità) che si integrano e richiamano a vicenda.
A seguire, il Ministro Gelmini è intervenuta per spronare i componenti della Commissione ad una valutazione rapida e coraggiosa del disegno di legge, capace di mettere da parte futili impedimenti e polemiche sterili, in grado di far approvare il testo definitivo prima della fine dell'anno. Il Ministro ha ribadito l'importanza del progetto di riforma, soffermandosi su due aspetti che considera di vitale importanza: la riforma della governance, con un'attenzione specifica alle modalità di finanziamento dei singoli atenei (variazione della quota percentuale dell'FFO e finanziamenti non più "a pioggia" ma mirati) e la riforma del reclutamento, con l'introduzione di: contratto a tempo per i ricercatori che comporta la possibilità per essi di fare concretamente carriera; codice etico per evitare episodi di nepotismo o parentela sgradevoli ed alquanto imbarazzanti.
La presidente Valentina Aprea ha stabilito che le prossime settimane dei lavori della Commissione saranno dedicate unicamente all'esame del provvedimento, con un calendario in grado di condurre ad un'approvazione del provvedimento entro fine ottobre in Assemblea. Il tutto per scongiurare altri possibili ritardi, in considerazione del prossimo avvio della sessione di bilancio alla Camera.
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