Diciotto studenti iscritti ai Master di cinque università di Egitto (Ahram Canadian University del Cairo), Italia (Pontificie Università Gregoriana e San Tommaso d'Aquino di Roma), Libano (Notre Dame University di Zouk, a nord di Beirut) e Polonia (Tischner European University di Cracovia) e sei docenti si incontreranno a ottobre su una piattaforma on line per riflettere su tre temi cruciali tanto per il futuro dell'Europa come per quello delle società arabe: l'integrazione dei musulmani in Europa; la varietà dei cristiani in Medio Oriente; gli obiettivi e le modalità del dialogo interculturale e interreligioso. Il progetto-pilota - denominato Understanding Programme - è stato lanciato nel 2010 dall'organizzazione non governativa libanese Adyan Foundation, il cui principale obiettivo è «insegnare e diffondere una cultura del dialogo a differenti livelli, e provare a trasformarla in una consapevolezza condivisa in Libano e all'estero», e nel maggio 2011 verrà tracciato un primo bilancio dell'esperienza fatta dagli studenti. Grazie a Internet, inoltre, potranno essere coinvolti molti più studenti di quelli che negli ultimi venti anni hanno potuto permettersi un semestre all'estero.
L'idea è nata nel 2006, quando alcuni professori universitari libanesi hanno deciso di associarsi nella Adyan Foundation dopo essersi resi conto dell'ignoranza generale sulla dimensione culturale delle fedi sia nelle società europee che in quelle arabe, e della mancanza di spirito critico nell'affrontare questi argomenti. Alle prese con i pregiudizi, gli stereotipi e le mistificazioni delle religioni emersi dopo l'11 settembre sia nei media che in alcune scuole, gli studiosi percepivano la mancanza di spazi di comunicazione interculturale e di dialogo per i giovani, sempre più attratti dall'abbattimento delle frontiere offerte da Internet e dalla condivisione di interessi, valori ed esperienze creata dai social network.
Manuela Borraccino