Il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini ha firmato il Decreto Ministeriale n.17/2010, che riduce quasi del 20% il numero dei corsi di laurea, che passeranno da 6.000 a 4.800 circa, così come le Scuole di Specializzazione post laurea divenute, grazie a chiusure ed accorpamenti, 1200 anziché 1800. Il decreto è stato trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione.
Tra le novità previste si segnalano: il fatto che gli Atenei non potranno più attivare corsi di studio se carenti "dei requisiti di docenza", ivi inclusi anche i concorsi "in itinere"; nell'eventualità che determinati corsi non raggiungano un numero minimo previsto di immatricolazioni, il MIUR, sentita l'Agenzia di valutazione degli Atenei, avrà facoltà di disattivarli ovvero di penalizzarli all'atto della ripartizione dei fondi ordinari; verranno introdotti nuovi requisiti organizzativi per l'attivazione dei corsi: "non potranno esistere insegnamenti e moduli con meno di 5-6 crediti formativi" e sarà introdotto "un tetto massimo al numero di insegnamenti attivabili in relazione alla docenza disponibile". Nel decreto sono previsti anche l'istituzione dell'anagrafe delle pubblicazioni scientifiche per monitorare e incentivare il lavoro di ricerca dei docenti, la riqualificazione delle scuole di dottorato con la riduzione dei corsi a basso numero di iscritti e un aumento di quelli nei settori di maggiore interesse per il sistema produttivo e l'istituzione dell'anagrafe dei laureati. E' previsto, infine, che fino al 2012 le Università non potranno istituire nuove Facoltà, attivare nuovi corsi a distanza e corsi di sedi distaccate.
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Maria Luisa Marino