Tra i fattori che determinano lo studente nella scelta dell'università, un ruolo fondamentale giocano l'entità delle tasse universitarie, i costi per l'alloggio (specialmente per gli studenti fuori sede) e il reddito della propria famiglia.
Due recenti indagini analizzano i costi che si devono affrontare per poter studiare all'università e che, spesso, sono all'origine delle scelte orientative per gli studenti in procinto di iscriversi presso uno specifico ateneo. La FEDERCONSUMATORI, il 21 settembre, ha pubblicato il "1° Rapporto nazionale sul costo degli atenei italiani", che analizza la variazione regionale dell'importo delle tasse universitarie prendendo come modello alcuni atenei del Nord, del Centro e del Sud. Il 29 settembre il portale immobiliare Casa.it ha divulgato i risultati di una indagine sui prezzi medi per l'affitto di un bilocale nei principali centri universitari italiani.
In entrambi i rapporti si afferma che, per uno studente e la sua famiglia, la voce più dispendiosa rimane l'affitto di un appartamento. L'indagine di Casa.it evidenzia che Roma è la città più cara, con un canone mensile di circa 870 euro, mentre Viterbo (circa 453 euro al mese) è la più economica; in media si spendono circa 650 euro per un bilocale in una delle più importanti città universitarie d'Italia.
Canone medio mensile per affitto di un bilocale in alcune delle principali città universitarie italiane (dati dell'indagine di Casa.it)
Città
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Canone (in euro)
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Roma
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870
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Venezia
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800
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Milano
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780
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Firenze
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762
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Napoli
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748
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Pavia
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522
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Viterbo
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453
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Per la Federconsumatori, che analizza i costi per l'alloggio in termini annui, la zona più cara d'Italia è il Centro dove, per l'affitto di un appartamento, uno studente da solo arriva a spendere fino a 4.236 euro e, se decide di condividerlo con altri studenti, 2.886 euro.
Sulla necessità di una regolamentazione univoca del costo degli affitti in modo da far applicare le stesse tariffe in ogni città italiana ed evitare i picchi di alti e bassi riscontrati nell'indagine, l'Amministratore delegato di Casa.it Daniele Mancini risponde così: "Un provvedimento che, secondo noi, agevolerà la regolamentazione del costo degli affitti è sicuramente l'introduzione della cedolare secca, prevista da gennaio 2011. Crediamo, infatti, che avrà l'effetto di far emergere il nero e gli affitti irregolari, aiutando in questo modo anche gli studenti fuori sede alla ricerca di abitazioni per il periodo accademico".
Dopo l'alloggio, il costo più elevato è rappresentato dalle tasse universitarie. Il rapporto della Federconsumatori svolge una complessa indagine, dividendo l'importo delle tasse in cinque fasce di reddito. In base a questa suddivisione, si evidenzia che sono gli atenei del Nord ad essere più cari. La media regionale dell'importo delle tasse universitarie degli atenei della Lombardia è del 13,13% superiore rispetto alla media nazionale se si considera la prima fascia (reddito fino a 6.000 euro annui) e del 31,92% se si considera il massimo importo dovuto (reddito oltre i 30.000). Gli atenei più economici risultano essere quelli del Sud, che applicano tasse più basse rispetto alla media nazionale. In totale, dividendo l'Italia in tre macroaree, se si considerano tutti i costi classici (Tasse, Libri, Trasporti, Affitto, Mantenimento casa e Spesa alimentare), uno studente fuori sede spende all'anno 8.644 euro se studia e vive in un'università delle regioni del Centro Italia, 8.565 euro se preferisce andare al Nord e 7.234 euro se si dirige al Sud.
Vengono infine evidenziati due aspetti di una certa rilevanza: per l'indagine di Casa.it il fenomeno del caro-affitto non riguarda solo giovani studenti fuori sede ma sta coinvolgendo anche i lavoratori adulti, soprattutto i precari o coloro che sono al primo impiego, il cui stipendio non consente di sostenere spese troppo alte; per il rapporto della Federconsumatori, il vero problema sta nella carenza di posti disponibili nelle residenze universitarie, che possono ospitare solo il 2,7% degli studenti, per cui si dovrebbero fornire gli atenei di un buon numero di alloggi e si dovrebbe favorire la costruzione di altre residenze per universitari, come di recente è stato fatto a Genova e a Roma.
Danilo Gentilozzi