La società giapponese sta vivendo grandi cambiamenti, travolta da un'onda di crescita e globalizzazione tecnologica di fronte alla quale persino la recessione di due anni fa sembra un evento di scarsa rilevanza.
Il Giappone aveva fissato l'obiettivo di attirare 300.000 studenti internazionali nelle proprie università entro il 2020. Poiché il traguardo dei 100.000 era stato raggiunto già nel 2000, il Primo Ministro Fukuda ne aveva proposto un altro: il "Global 30 Project", approvato nel luglio del 2009, aveva selezionato 30 atenei per raggiungere l'obiettivo finale, grazie a un processo di internazionalizzazione dei propri campus. Quest'anno la nuova amministrazione ha ristretto la cerchia degli atenei ai 13 selezionati nella prima fase del progetto; dal 2009 essi ricevono dal governo ulteriori finanziamenti per la sua realizzazione.
L'internazionalizzazione si traduce nell'offerta di corsi di laurea undergraduate e graduate impartiti in inglese, nello sviluppo dei servizi chiave agli studenti secondo gli standard delle università di livello internazionale, e nella realizzazione di collaborazioni con altri atenei per dar vita a diplomi doppi o congiunti. Cardine del progetto è l'aumento del numero delle classi in cui i corsi sono tenuti interamente in inglese per eliminare la barriera linguistica del giapponese e attrarre gli studenti internazionali. All'Università di Nagoya, invece, si stanno pianificando corsi di lingua giapponese per gli stranieri che vadano oltre i semplici corsi di conversazione, ma si adattino maggiormente alle esigenze del mondo lavorativo.
(Fonte: "University World News")