La Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all'insegnamento superiore nella regione europea, nota anche con la dizione sintetica di Convenzione di Lisbona in quanto approvata nella capitale portoghese l'11 aprile 1997, è stata ratificata dall'Italia con la legge n. 148 del 2002. L'atto di deposito degli strumenti di ratifica al Consiglio d'Europa mette l'Italia allo stesso piano degli altri paesi europei firmatari della Convenzione, assicurando in modo definitivo sia il riconoscimento dei titoli esteri in Italia che di quelli italiani all'estero nelle stesse modalità previste dal testo base e permettendo una maggiore spendibilità degli stessi.
Gli otto anni di attesa sono il frutto di passi successivi compiuti dopo la ratifica della Convenzione. La legge 148/2002 prevedeva, infatti, l'emanazione di due regolamenti, uno sulla formazione trans-nazionale entrato in vigore nel 2004 (DM n. 214/2004) e l'altro sugli ulteriori casi di riconoscimento accanto a quello accademico e professionale entrato in vigore nel 2009 (DPR n. 189/2009). Soltanto dopo l'emanazione di questi due regolamenti è stato possibile procedere al deposito degli strumenti di ratifica completi.
La Convenzione stabilisce il diritto di ciascuna persona a veder valutato il proprio titolo di studio dalle autorità competenti dei paesi in cui si dirige per motivi di studio o lavoro. Collegato a questo diritto, viene cristallizzato il divieto di qualsiasi tipo di discriminazione (sesso, razza, colore, disabilità, lingua, religione, opinioni politiche, origini nazionali, etniche o sociali, proprietà, nascita o appartenenza a minoranze nazionali) nelle procedure di riconoscimento del titolo di studio.
La Convenzione ha vari obiettivi, tra i quali si ricordano quelli di: consentire ai diplomati della scuola secondaria superiore di accedere alle università e agli altri istituti d'istruzione superiore dei paesi firmatari; facilitare i programmi di scambio accademici studenteschi; utilizzare i titoli accademici nazionali finali per accedere al mercato del lavoro e delle professioni regolate in tutti i paesi o proseguire gli studi a livello più avanzato; aumentare la qualità, la quantità e la trasparenza delle informazioni disponibili sui sistemi nazionali d'istruzione superiore nell'area europea.
In questo settore il CIMEA della Fondazione Rui svolge da più di vent'anni attività di informazione sulle opportunità e le procedure di riconoscimento dei titoli di studio esteri, con l'obiettivo di promuovere la libera circolazione dei cittadini comunitari e la mobilità internazionale degli studenti. Sul sito del CIMEA è possibile leggere e scaricare documenti con tutte le informazioni necessarie per sapere come orientarsi nel nostro paese per proseguire negli studi o iniziare a lavorare. Il CIMEA è il centro d'informazioni per l'Italia sul riconoscimento dei titoli di studio che fa parte di due reti europee che mettono insieme tutti i centri d'informazione dei paesi che ne fanno parte: la rete ENIC (European Network of National information centres on academic recognition and mobility) e della rete NARIC (National academic recognition information centres).