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Il percorso attuativo della riforma universitaria compie il primo passo: il Consiglio dei Ministri del 21 gennaio ha approvato lo schema di regolamento sul reclutamento dei docenti universitari, che introduce l'abilitazione nazionale come condizione imprescindibile per l'accesso al ruolo sia dei professori ordinari che degli associati.
L'abilitazione sarà attribuita da una Commissione nazionale composta per sorteggio da 5 studiosi di elevata qualificazione scientifica (di cui uno straniero o italiano attivo all'estero), sulla base di specifici parametri di qualità che saranno fissati in un successivo Decreto ministeriale e poi verificati ogni cinque anni dal CUN e dall'ANVUR.
Le procedure di abilitazione saranno bandite ogni anno nel mese di ottobre per concludersi cinque mesi dopo. Il titolo conseguito avrà una durata quadriennale ed il mancato conseguimento precluderà la partecipazione a tutte le procedure di abilitazione indette nel biennio successivo per la medesima fascia o per quella successiva.
L'attribuzione dei posti agli abilitati sarà effettuata dalle singole Università mediante procedure pubbliche di selezione.
In attesa del D.M. relativo all'accorpamento dei settori concorsuali (che, si prevede, passeranno da 370 a 190), il Regolamento approvato, sul quale saranno sentiti anche il CUN e la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, sarà trasmesso, per i prescritti pareri, al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari.
Per info:
http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=61919
http://www.istruzione.it/web/ministero/cs210111
Maria Luisa Marino
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