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Durante la Conferenza dell'AIEA (Association of International Education Administrators), dedicata quest'anno a "Competition and Collaboration in the Global Transformation of Higher Education" (San Francisco, 20-23 febbraio), i rappresentanti di oltre 300 istituzioni di 42 paesi (per l'Italia l'Università Cattolica Sacro Cuore e LUISS) si sono confrontati su temi come il cambiamento dei sistemi universitari nei diversi paesi, le nuove forme di cooperazione emergenti, vantaggi e svantaggi dei diplomi congiunti, l'applicazione del Processo di Bologna.
Studiare all'estero incoraggia l'internazionalizzazione, ma non mancano le difficoltà sia per gli studenti sia per le istituzioni che li ospitano. Si prevede che entro il 2025 la mobilità studentesca internazionale aumenterà del 70%: pertanto, sia i Paesi tradizionalmente importatori - desiderosi di mantenere la loro posizione - che quelli alla ricerca di nuovi studenti - anche per compensare i diminuiti finanziamenti nazionali - dovranno mettere in atto le migliori pratiche, come suggerito dall'American Council International Recruitment (AIRC).
In Australia, ad esempio, la presenza degli studenti universitari stranieri è cresciuta del 2.000% dal 1986 al 2006, ma è sensibilmente diminuita negli ultimi anni, sia per effetto della congiuntura economica mondiale che per il costo e tempo di rilascio dei visti di immigrazione per motivi di studio (University World News, Long history of international higher education, 6 marzo 2011).
Se gli studenti del Regno Unito sono apparsi poco propensi a studiare all'estero (soltanto 20.000 unità, 16.000 dei quali concentrati in 5 Paesi: USA, Francia, Germania, Danimarca e Australia), gli USA stanno studiando soluzioni efficaci sia per gli studenti in entrata che per quelli in uscita, anche se con qualche contraddizione. Alle aperture contenute nell'ultimo Discorso agli Stati dell'Unione del Presidente Obama a favore della regolarizzazione degli stranieri formati nelle università statunitensi, nonché nel Piano delle cosiddette 100.000 Strong Iniatives, destinato tra l'altro a incoraggiare la formazione dei giovani americani in Cina, si contrappone la presentazione di una legge di bilancio che, se approvata definitivamente, comporterà un taglio netto ai finanziamenti negli scambi internazionali.
Maria Luisa Marino
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