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Il futuro guarda ancora alla formazione universitaria e post laurea: solo chi sarà in possesso di qualifiche alte riuscirà nei prossimi dieci anni a trovare un impiego ben remunerato e con buone prospettive di crescita futura. Questo è il dato principale emerso dal Rapporto Il lavoro che verrà, a cura del Forum Internazionale dei Giovani (YIF) e presentato durante il convegno iniziale della terza edizione del Forum, svoltosi a Roma dall'11 al 13 aprile.
Il Rapporto si basa sui dati del Cedefop ed Eurostat relativi al 2010. Dai dati in esso contenuti si evidenzia come la crisi economica abbia comportato un aumento della disponibilità di lavoro nel settore dei servizi, a scapito dell'attività manifatturiera primaria e di base. Un ruolo chiave avranno la formazione e l'aggiornamento di qualifiche, competenze e conoscenze, considerato che la forza lavoro in aumento è quella relativa alla fascia tra i 45 e i 64 anni. Per adesso in Italia tali attività non godono di un'alta considerazione: nel 2010, solo il 9,5% della forza lavoro tra i 25 e i 64 anni ha intrapreso attività di formazione, contro un benchmark europeo del 12,5%. Il suggerimento che ne deriva è che migliore sarà la formazione e più alto sarà di conseguenza il livello di benessere.
Le occupazioni con scarsa specializzazione stanno subendo una pesante flessione, a vantaggio delle posizioni qualificate. Per il prossimo decennio è previsto un maggior numero di assunzioni per figure tecniche quali: manager e amministratori pubblici di alto livello; professionisti, dirigenti quadro e ufficiali pubblici; tecnici nel settore ingegneristico, chimico, fisico e matematico. Sulla base di queste previsioni, il Rapporto conferma che miglioreranno le opportunità di trovare una lavoro per quanti sono in possesso di una laurea o di un diploma. Ai titoli di studio più elevati, le imprese sono intenzionate a riservare il 53,2% delle opportunità di lavoro.
Altri due dati meritano un'attenzione specifica. Dai risultati delle previsioni è emerso che molte persone altamente o mediamente qualificate saranno impiegate in posti di lavoro che richiedono qualifiche inferiori; in futuro, poi, le donne avranno qualifiche di livello più alto rispetto agli uomini. Viene segnalata, infine, la maggiore disponibilità delle imprese ad aprire le porte dell'azienda ai giovani in uscita dal sistema formativo (54% delle assunzioni totali).
Leggi il comunicato stampa con la sintesi e i dati del Rapporto.
Danilo Gentilozzi
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