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L'Agenda digitale europea, una delle iniziative faro della Commissione europea per la Strategia Europa 2020, considera l'e-learning una componente importante della società informatica in relazione alle molteplici opportunità offerte dagli strumenti online, molte delle quali si rivolgono in modo diretto anche nel campo dell'istruzione e formazione personale. Una recente informativa del CEDEFOP che riassume i dati dell'indagine EUROSTAT sull'utilizzo del web nei 27 Paesi membri (Eurostat Community Survey on ICT usage in households and by individuals), ha evidenziato come la partecipazione ai corsi online non sia troppo diffusa (5% della popolazione UE nel suo complesso) e soprattutto come, nonostante gli incoraggiamenti, progredisca ancora lentamente (+ 2% rispetto al 2007).
Più consolidato appare l'utilizzo di internet per attuare forme di autoapprendimento (32% della popolazione UE ), con una crescita di quasi 10 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione del 2007. Altrettanto rilevante è risultata la consistenza (23%) di coloro che hanno fatto costantemente ricorso alle nuove tecnologie per cercare informazioni sulle possibilità o sulle modalità formative esistenti.
La Finlandia ospita la quantità più elevata di utilizzatori (14 % della popolazione totale), seguita dalla Spagna e dalla Lituania (8%) e dalla Svezia e Regno Unito (7%). Maglia nera dell'ideale graduatoria la Repubblica Cecoslovacca (1%), di poco preceduta da Bulgaria, Grecia, Austria, Polonia e Portogallo (2%).
La fotografia europea conferma pienamente la situazione italiana, evidenziata dall'ultima indagine dell'ISTAT dal titolo Cittadini e nuove tecnologie. Analizzando le motivazioni di chi ha utilizzato internet nel 2010 rispetto all'anno precedente, l'Istat ha rilevato come - nel periodo - sia aumentata di mezzo punto percentuale la quota di coloro che vi hanno fatto ricorso "per cercare informazioni su attività d'istruzione ovvero su corsi di qualunque tipo" (36% in totale, con un picco del 51% nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni e con una prevalenza femminile pari al 39,3% rispetto a quella maschile del 34,1%), mentre l'utilizzo "per apprendere" è stata in larghissima misura (72%) prerogativa dei giovani in età 15/24 anni, per i quali ha rappresentato la funzione più diffusa dopo quella della comunicazione via posta elettronica.
Maria Luisa Marino
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