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Una nutrita serie di provvedimenti, che riguardano da vicino il mondo universitario, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri dello scorso 5 maggio. Si tratta innanzitutto del cosiddetto Piano Sviluppo, un decreto legge per lo sviluppo e il rilancio dell'economia, che prevede:
- all'art. 1 il riconoscimento di un credito d'imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in Università ovvero in Enti pubblici di ricerca, da sviluppare con altre qualificate strutture di ricerca, anche private, di equivalente livello scientifico. È previsto che detto credito, istituito sperimentalmente per gli anni 2011 e 2012, completi la media degli investimenti in ricerca effettuati nel triennio 2008/10 in tre quote annuali per l'importo percentuale eccedente;
- all'art. 9 l'autorizzazione al MIUR per stipulare appositi contratti di programma per la Ricerca Strategica con soggetti pubblici e privati, nonché con Distretti per la realizzazione di interventi destinati alla realizzazione di "progetti di sviluppo o infrastrutture tecnologiche di rilevanti dimensioni a beneficio della comunità scientifica, accademica e per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese", strumento negoziale per inquadrare e gestire tutte le iniziative più importanti ed innovative;
- l'istituzione, sempre all'art. 9, della "Fondazione per il Merito", cui far affluire fondi pubblici e capitali privati per erogare prestiti d'onore agli studenti universitari, che nei casi di eccellenza, potranno trasformarsi in vere e proprie borse di studio. L'iniziativa, che si propone lo scopo di promuovere la cultura del merito e della qualità degli apprendimenti nel sistema scolastico e in quello universitario, consentirà di instaurare rapporti con omologhi enti ed organismi in Italia e all'estero e di svolgere funzioni connesse con l'attuazione di programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali dell'Unione Europea (http://www.istruzione.it/web/ministero/cs050511_bis).
Sono stati approvati anche due schemi di regolamento per la valutazione dei professori universitari, sulla cui base la progressione economica dei docenti non avverrà più soltanto in relazione all'anzianità di servizio, bensì secondo esclusivi criteri meritocratici. Per tutti i docenti attualmente in servizio la soglia temporale valutabile passerà da due a tre anni. Ai nuovi assunti, successivamente all'entrata in vigore della riforma universitaria, sarà rivisto lo stipendio d'ingresso, eliminando il periodo di straordinariato e allineando, così, il sistema italiano "alle migliori prassi internazionali per renderlo più efficiente e competitivo" (http://www.istruzione.it/web/ministero/CS050511).
Maria Luisa Marino
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