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Nell'ambito delle iniziative per incrementare il dialogo politico e culturale tra l'Europa e la Cina, sono stati pubblicati ad aprile due rapporti congiunti a cura della Commissione europea e del Ministero cinese dell'Educazione.
Il primo, Eu-China student and academic staff mobility: present situation and future developments, mostra la presenza degli studenti e dei docenti cinesi nei paesi europei e viceversa, per fornire un quadro chiaro dello stato dell'integrazione al 2010. I dati contenuti nel rapporto indicano che: il numero di studenti cinesi nei paesi europei è di circa 120 mila unità e che l'Ue si posiziona al secondo posto dietro agli Usa (che nel 2010 hanno ospitato 127.600 studenti cinesi); il paese con la percentuale di studenti cinesi più alta è stato il Regno Unito (40%) seguito dalla Francia (23%) e dalla Germania (20%), con l'Italia al quinto posto (3%); al 2008 più di 42 mila cinesi lavoravano in Europa, di cui il 65% nel Regno Unito e il 10% in Francia; nel 2009 gli studenti europei in Cina erano 22.600 (nel 2005 erano 11.700). il rapporto indica anche quali sono gli ostacoli più rilevanti nell'idea di trasferirsi dalla Cina all'Europa e viceversa: il finanziamento dei programmi di mobilità, la conoscenza della lingua e le difficoltà ad adattarsi ad una cultura completamente diversa da quella propria, sia per i cinesi che per gli europei.
Il secondo, Eu and China: race for talent. Relevance and responsiveness of education and training, analizza l'importanza e le differenze dei sistemi educativi europeo e cinese nel formare i professionisti del futuro. Ad esempio, gli studenti cinesi eccellono nella conoscenza teoretica, apprendono senza problemi e sanno usare la memoria, sono particolarmente brillanti nelle materie tecniche (quali matematica, discipline ingegneristiche, architettura) e nel risolvere problemi in modo veloce e pratico, ma hanno grandi difficoltà ad apprendere altre lingue oltre l'inglese e durante i loro studi difficilmente applicano la teoria alla pratica. Dal canto loro gli europei apprendono le lingue solo parlando e lavorando al di fuori del loro paese, sviluppano presto le "soft skills" (comunicazione, lavoro di gruppo, management), tendono a lavorare mentre studiano e hanno meno difficoltà ad applicare la teoria alla pratica. Il rapporto chiarisce che, nonostante le differenze tra i due sistemi educativi, entrambi hanno avuto e avranno sempre un ruolo di primo piano nel dare ai giovani le maggiori opportunità di entrare nel mercato del lavoro. L'influenza reciproca che Europa e Cina possono avere l'un l'altro è uno stimolo a prendere gli aspetti positivi di un sistema e cercare di adattarlo all'altro, senza perdere l'identità culturale che ha da sempre caratterizzato ogni singola area.
Sulle iniziative Europa - Cina, Universitas ha scritto presentando il 2011 come Anno internazionale dei giovani. Ad ottobre 2010 è stato già annunciato che il 2012 sarà l'Anno internazionale del Dialogo interculturale tra Europa e Cina.
Per conoscere tutte le iniziative di dialogo fra Europa e Cina, vai alla pagina degli eventi nel sito della Commissione europea.
Danilo Gentilozzi
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