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segnalato da Freeonline.it
Indagine conoscitiva della Camera dei Deputati: focus sull’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro
Giovani e lavoro
 


Le criticità, che caratterizzano soprattutto l'inserimento giovanile nel mercato del lavoro, sono al vaglio dell'XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, che ha avviato l'Indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo per analizzare anche la capacità del sistema formativo ed educativo di rispondere alle esigenze del mondo produttivo e per individuare gli strumenti necessari per la diffusione delle best practices. Il progetto ha avuto inizio lo scorso 17 maggio con l'audizione dei Direttori del CENSIS e dell'EURISPES.

Il Censis ha evidenziato come, i giovani italiani risultino indietro nei confronti dei loro coetanei europei in quanto a livello d'istruzione. I giovani italiani non hanno ancora conseguito adeguati livelli d'istruzione (specie a livello universitario) e anche il tasso di occupazione dei laureati italiani (67%) è più basso rispetto ai diplomati (70%) e alla situazione europea, in cui invece proprio i laureati (84%) hanno maggiori occasioni di lavoro rispetto ai diplomati (76%). (http://www.camera.it/461?stenog=/_dati/leg16/lavori/stencomm/11/indag/dinamiche/2011/0517&pagina=s010)  

L'Eurispes ha ricordato il ruolo svolto dall'istruzione nell'ambito della promozione sociale e segnatamente l'impatto delle riforme dell'ordinamento universitario. La laurea non è però sinonimo di stabilità lavorativa e soprattutto non si è dimostrata indispensabile per trovare un'occupazione. La coerenza tra titolo di studio e lavoro svolto infatti è dichiarata soltanto dalla metà dei laureati intervistati e la sovraqualificazione rispetto all'impiego riguarda circa il 20% dei laureati a tre anni dal conseguimento del titolo. Il titolo di studio non offre più di per sé la garanzia di un impiego stabile o adeguatamente retribuito e talvolta produce addirittura conseguenze negative sull'occupazione: sarà opportuno che i sistemi formativi prevedano percorsi, che da un lato incoraggino le persone ad un apprendimento lungo tutto l'arco della vita per renderle più orientate al lavoro e più vicine alla mentalità imprenditoriale e dall'altro forniscano agli interessati informazioni, orientamenti professionali e formazione permanente nel corso di tutta la vita. (http://www.camera.it/461?stenog=/_dati/leg16/lavori/stencomm/11/indag/dinamiche/2011/0517&pagina=s030#63n1)

Il primo ciclo d'interventi è stato concluso a fine maggio dal FORMEZ che ha ribadito come si sia ridotta l'occupazione permanente a tempo pieno soprattutto per le professioni più qualificate, con un tasso di disoccupazione giovanile salito al 26,8% nel luglio 2010 e con l'ulteriore crescita del tasso di inattività dei giovani NEET, esclusi dal circuito formazione-lavoro, salito al 21%. Tra le misure suggerite spicca la promozione di adeguate forme di alternanza tra formazione e lavoro. (http://www.camera.it/461?stenog=/_dati/leg16/lavori/stencomm/11/indag/dinamiche/2011/0531&pagina=s010)


Il prossimo 15 luglio saranno ascoltati, oltre agli enti pubblici istituzionali e le parti sociali, anche l'ISTAT, il CNEL, l'ISFOL, ALMALAUREA e altri centri di ricerca, associazioni e istituti specializzati nelle tematiche in esame.

 

Maria Luisa Marino
(giugno 2011)
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