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Si chiama SESAME e ha già aperto linee di comunicazione fra Paesi che sono stati in guerra tra loro: la particolarità del progetto scientifico Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East (Sesame, ovvero Luce di Sincrotrone per Scienze sperimentali e applicate in Medio Oriente, ndr) patrocinato dall'Unesco e dall'Aiea risiede nel fatto che vede lavorare fianco a fianco scienziati e ricercatori di Israele, Iran e Autorità nazionale Palestinese così come provenienti da Bahrain, Cipro, Egitto, Giordania, Pakistan e Turchia.
La Giordania ha messo a disposizione il terreno dove sorgerà il laboratorio per l'acceleratore di particelle che produrrà luce di sincrotrone, ovvero radiazioni elettromagnetiche di amplissima multidisciplinarietà e quindi con diverse applicazioni in campo medico diagnostico ed energetico, mentre gli altri otto Paesi stanno raccogliendo dai governi e dai privati i fondi necessari per mettere a regime la struttura, che avrà un costo di 8 milioni di dollari l'anno una volta entrati nella fase operativa e che potrebbe coinvolgere più di un centinaio fra scienziati, ricercatori e operatori. La Germania ha donato un acceleratore dismesso di particelle usato in passato a Berlino che verrà aggiornato per permettere di iniettare elettroni in un anello di accumulo lungo 133 metri, mentre altri Paesi europei e gli Stati Uniti hanno messo a disposizione altri materiali.
"L'idea del progetto Sesame è nata intorno al 2000 con l'obiettivo di realizzare in Medio Oriente ciò che ha fatto il Cern in Europa dopo la Seconda Guerra mondiale: sponsorizzare progetti di ricerca scientifici in Paesi che son stati in guerra fra loro per promuovere la pace" spiega a Universitas Giorgio Paolucci, responsabile dei Rapporti internazionali della Elettra Trieste, il laboratorio d'eccellenza per la produzione di luce di sincrotrone in Italia. "La Giordania - continua - ha dato il buon esempio fornendo il terreno che si trova a circa 40 km da Amman. Ora anche gli altri Paesi stanno fornendo strumentazioni che, una volta aggiornati, permetteranno una collaborazione periodica e regolare. Devo dire - chiosa - che già adesso vedere lavorare insieme studiosi provenienti da Paesi in conflitto o comunque privi di rapporti diplomatici è davvero entusiasmante".
L'obiettivo principale resta quello di costruire ponti culturali e scientifici fra Paesi limitrofi attraverso la cooperazione internazionale, cercando di contrastare la fuga di cervelli dai Paesi del Medio Oriente e costruendo piuttosto opportunità di lavoro per ricercatori di vari campi, dalla fisica all'archeologia passando per la medicina e la chimica. Gli esperimenti dovrebbero iniziare nel 2015, una volta che siano stati trovati i 20 milioni di dollari necessari per avviare le operazioni. I costi dell'intero progetto supereranno i 110 milioni di dollari, compresi la costruzione dell'impianto e gli equipaggiamenti che verranno in parte donati da diversi laboratori produttori di radiazioni di sincrotrone del mondo. Il valore dell'investimento compiuto finora dalla Giordania, dagli altri 8 Paesi partecipanti e dall'Unione europea ammonta a circa 55 milioni di dollari.
Manuela Borraccino
(Fonte: University World News del 3 luglio 2011, Middle East: Sesame opens links)
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