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Dal 1980 gli Stati Uniti hanno prodotto un numero troppo esiguo di laureati per soddisfare la domanda di posti di lavoro, perdendo così il primato di nazione più istruita del mondo. In un recente studio dell'Università di Georgetown dal titolo The Undereducated American, è emerso come una domanda che ecceda di gran lunga l'offerta possa avere un effetto dannoso sull'economia e accelerare la disuguaglianza nella distribuzione del reddito.
Per anni gli Stati Uniti sono stati leader nella crescita dell'istruzione superiore, operando dapprima perché il college fosse alla portata di tutti e godendo poi dei frutti di questa politica: dal 1980 a oggi hanno frequentato le istituzioni di istruzione post secondaria tra il 50 e il 60% degli americani. La richiesta di lavoratori istruiti con gli anni è aumentata notevolmente, favorita da fattori quali la rivoluzione del computer e Internet, giungendo a una crescita annuale del 3,6% tra il 1950 e il 2005. Tuttavia, man mano che gli altri paesi hanno recuperato terreno, il vantaggio statunitense si è ridotto. Per recuperare ed evitare ulteriori perdite, il paese ha bisogno di altri 20 milioni di lavoratori laureati entro il 2025. Secondo lo studio citato, infatti, tale cifra assicurerebbe che il 75% della forza lavoro abbia al suo attivo almeno un anno d'istruzione post secondaria. Inoltre, diminuirebbe la disuguaglianza nel reddito: se nel 1979 i laureati guadagnavano il 40% in più rispetto a coloro che possedevano un diploma di scuola superiore, nel 2005 tale divario si era già notevolmente ampliato (74%). La crescita del numero dei laureati ridurrebbe tale percentuale al 46%, cifra che secondo la relazione della Georgetown "rappresenta il giusto equilibrio tra un adeguato risultato dell'investimento nell'istruzione superiore e l'importanza di una ricchezza condivisa, per la stabilità e l'equità del nostro paese". Tale risultato dipenderà dalla politica, oggi ancora fortemente invischiata nei meandri della recessione, ma soprattutto dall'impegno e dalla determinazione di tutte le istituzioni d'istruzione. Con un maggior numero di lavoratori laureati, scrivono gli autori del rapporto, "non avremo solo un'economia più competitiva ma anche uno sviluppo più equo e il sogno americano sarà alla portata di milioni di cittadini in più".
Elena Cersosimo
(Fonte: University World News del 24 luglio 2011, US: Extra 20 million graduates needed by 2025)
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