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In Brasile si sta assistendo da circa tre decenni a un'insolita apertura verso il mondo esterno, che è partita dalla vita politica per arrivare a investire anche il settore dell'istruzione superiore. Tuttavia, rispetto agli standard europei e statunitensi, l'internazionalizzazione dell'istruzione superiore in Brasile è ancora a uno stadio iniziale, con enormi possibilità di sviluppo e di crescita.
Nel settore universitario, gli scambi internazionali sono rimasti per molto tempo limitati, circoscritti essenzialmente al transito di ricercatori che si recavano in Brasile o all'estero su base individuale. Un impulso fondamentale per il rafforzamento dei rapporti tra le istituzioni internazionali è stato dato da programmi di scambio e borse di studio finanziate direttamente dal governo brasiliano per incoraggiare il conseguimento di qualifiche accademiche all'estero. Queste ultime hanno determinato la mobilitazione di volumi piuttosto elevati di studenti in particolare verso gli USA, la Francia, il Regno Unito e la Germania.
A oggi, gli scambi internazionali riguardano principalmente le cosiddette "Università di ricerca", che anche a causa dell'attività congressuale che promuovono e a cui partecipano attivamente in tutto il mondo, intrattengono scambi con i ricercatori molto più intensi e proficui delle istituzioni ordinarie.
In queste istituzioni, il movimento è stimolato anche dall'attività di monitoraggio dell'agenzia federale brasiliana per la promozione e la valutazione dell'istruzione accademica, ossia il CAPES (Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior). Il suo compito è quello di valutare ogni tre anni i programmi di terzo livello rispetto agli standard internazionali: grazie a questo sistema di controllo l'istruzione superiore brasiliana risulta di altissimo livello, paragonabile ai parametri europei, con strumenti per la ricerca d'avanguardia specialmente nei settori scientifici quali la medicina, le telecomunicazioni, l'informatica e le fonti di energia sostenibile. Un'altra attività svolta dal CAPES rilevante per l'internazionalizzazione è la promozione della mobilità dello staff accademico a vari livelli e dei programmi di ricerca congiunti, tramite l'adesione ad accordi con università internazionali sulla base di call annuali[1].
La mobilità degli studenti rimane, al contrario, ancora molto limitata: per gli studenti incoming la barriera linguistica è un forte detrattore; mentre, sebbene quelli brasiliani preferiscano spostarsi verso paesi anglofoni, poiché l'inglese è la lingua straniera maggiormente insegnata nelle scuole, per loro rimane ancora oneroso studiare negli USA o in Europa, di conseguenza i loro spostamenti risultano piuttosto limitati. Per sopperire a questa limitazione, nel 2011 è stato avviato il programma "Science without Frontiers" che ha messo a disposizione 75 mila borse di studio (45 mila finanziate dal CAPES e 35 mila dal Consiglio Nazionale per lo sviluppo scientifico e tecnologico) per invogliare gli studenti delle materie scientifiche ad andare a studiare all'estero.
L'università brasiliana che ospita il numero più alto di studenti stranieri è la Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro che ogni anno ne accoglie circa 1.000 provenienti prevalentemente dall'Europa e dagli USA. Molte università, ad oggi, non ricevono studenti internazionali e alcune riescono ad accoglierne soltanto 50. L'unica università brasiliana rientrata tra le prime duecento del ranking del Times Higher Education è stata l'Università di São Paulo.
Claudia Checcacci
(Fonte: AngloHigher, Volume 3, Issue 2, Summer 2011, The internationalization of higher education in Brasil)
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