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È stata pubblicata la 10a edizione del Rapporto OCSE Science,Technology and Industry Scoreboard 2011: Innovation and Growth in Knowledge Economics (leggi il sommario in italiano) - pubblicato ad anni alterni con il Rapporto Science, Technology and Industry Outlook - che analizza le tendenze principali della conoscenza e dell'innovazione nell'economia mondiale.
Utilizzando 180 differenti indicatori, articolati in cinque capitoli tematici, segue e completa i dati di Education at a Glance 2011 in campo educativo, tecnologico, scientifico e dell'innovazione nei Paesi appartenenti all'OCSE, Brasile, Russia, India, Indonesia, Cina e Sud Africa. Dalle tabelle emerge che allo stato attuale circa la metà dei laureati nel mondo è cittadino di tre soli Paesi (USA, Cina e Giappone), mentre da altri tre Paesi (Cina, India e Corea) proviene la maggior parte degli studenti stranieri. L'accresciuto fenomeno della mobilità, potrebbe contribuire a creare nuove eccellenze universitarie.
Molti Paesi non OCSE stanno predisponendo centri di eccellenza per favorire la migliore qualità della ricerca. Su scala mondiale, le 50 università con il maggiore impatto in termini di citazioni visualizzate nelle pubblicazioni accademiche dei diversi settori sono concentrate ancora in pochi Paesi: 40 negli Stati Uniti e le rimanenti in Europa. Ma il panorama è molto più diversificato. Alcune università asiatiche si stanno rapidamente affermando come istituti di ricerca altamente qualificati, che svolgono un ruolo guida nel campo della scienza, dell'ingegneria e dell'informatica. Si prevede che i Paesi OCSE non potranno conservare troppo a lungo il monopolio nell'eccellenza scientifica universitaria e la stessa produzione di conoscenze scientifiche attraversa sempre più facilmente le frontiere, spostandosi dagli individui ai gruppi e dalle singole istituzioni a istituzioni multiple, da un contesto nazionale a una dimensione internazionale.
Maria Luisa Marino
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