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L’Università italiana e i paesi BRIC: accordi, scambi, collaborazioni
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Il mondo universitario italiano apre all'internazionalizzazione, con un'attenzione particolare ai Paesi dell'area BRIC (Brasile, Russia, India, Cina).
Brasile
Lo scorso 24 novembre è stata siglata un'Intesa tra le istituzioni brasiliane del Coordinamento di Perfezionamento del Personale di Livello Universitario (CAPES) e del Consiglio Nazionale dello Sviluppo Scientifico e Tecnologico con alcune Università e le istituzioni di ricerca italiane (tra le più importanti: Politecnico di Milano, Sapienza Università di Roma, Alma Mater Studiorum Università di Bologna). L'Italia si aggiunge così a USA, Francia, Regno Unito e Germania nel novero delle destinazioni di eccellenza strategiche per l'applicazione del Programma di mobilità Science without Frontiers. Entro il 2014 studieranno in Italia circa 6.000 studenti e ricercatori borsisti del Governo brasiliano (quasi un decimo dell'intera popolazione studentesca che beneficerà del programma).
Russia
È stato ospitato e promosso il 25 novembre dalla CRUI il 1° Forum dei Rettori delle Università russe e italiane nell'ambito dell'anno della cultura italo-russa. L'incontro ha riconosciuto l'importanza del ruolo svolto dal mondo universitario per il cambiamento nell'economia, nella società e negli stili di vita e ha preceduto di pochi giorni un secondo Forum italo-russo sulla collaborazione accademica umanistica, ospitato presso l'Università di Milano, che ha fatto il punto sui livelli d'internazionalizzazione già raggiunti.
Cina
Più tumultuosa la crescita quantitativa e qualitativa degli studenti cinesi nelle Università e nelle Istituzioni AFAM del nostro Paese: nel 2010 sono aumentati di 30 volte rispetto ai 7 anni precedenti, utilizzando i Programmi Marco Polo e Turandot; è soprattutto grazie al China Scholarship Council che è stata resa possibile l'apertura del mega Paese asiatico nei confronti dell'estero per formare talenti ad alto livello. La Cina figura al 3° posto tra i Paesi extra-comunitari con i quali l'Italia collabora a livello accademico con oltre 300 accordi. L'Italia è stata il "Country of Honor" del "China Education Expo", svoltosi il 15 e 16 ottobre 2011 a Pechino, che ha annoverato la presenza di 22 Atenei italiani ed ha rappresentato un'importante vetrina orientativa nei confronti degli studenti cinesi. Sulla base delle statistiche del Centro per gli scambi internazionali del Ministero dell'istruzione cinese, l'Italia è uno dei paesi che accoglie più studenti cinesi (circa 10.000 unità) dopo Usa, Francia e Germania. Stanno aumentando anche i laureati cinesi specializzati in lingua italiana e, nell'ambito del Programma esecutivo triennale di cooperazione italo-cinese in fase attuativa, è stato assunto l'impegno ad aumentare i corsi a livello dottorato e post-dottorato in campo scientifico e tecnologico. Gli indirizzi di studio maggiormente prescelti in passato hanno riguardato i settori dell'energia, della chimica, dell'ingegneria e soprattutto della fisica (quasi l'80% della cooperazione scientifica).
Maria Luisa Marino (7 dicembre 2011)
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QUADERNI
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27. Lo Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore. Verso il 2020
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