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Un'istruzione universitaria per tutti - ma di qualità mediocre - non è forse meglio di niente, vista l'impossibilità di seguire il ritmo di crescita economica e assicurare lo stesso livello accademico nelle varie aree dei Paesi poveri? Il Brasile, potenza emergente in forte sviluppo al cui sistema universitario è dedicato il Trimestre di Universitas 122, ha già risposto a questa domanda: dal 1970 a oggi gli atenei di questo Paese hanno vissuto un'espansione senza precedenti.
Nel 1970 gli studenti universitari in America Latina erano quasi 2 milioni, nel 2011 sono circa 25 milioni: nel 2008 rappresentavano il 13% della popolazione universitaria mondiale. In tale contesto il Brasile si staglia come un gigante: nel 2011 erano iscritti quasi 6 milioni di studenti in circa 2.400 fra università e collegi professionali; l'89% di questi istituti sono privati e assorbono il 75% degli studenti, una delle percentuali più alte del mondo. Il Brasile immette sul mercato circa 800.000 laureati l'anno: solo il 63% delle matricole finisce gli studi, a motivo della dura selezione operata dall'esame di Stato delle superiori ed al test di accesso agli atenei pubblici.
In questo numero di Universitas il Dossier è dedicato agli atenei femminili. Partendo dal network Women's Education Worldwide - che dal 2004 mette in rete 59 università e residenze femminili dei cinque continenti - si esplora il mondo degli atenei riservati alle donne che non sembrano aver esaurito la loro missione, mostrando un'inaspettata vitalità, testimoniata dai successi degli ultimi politecnici femminili fondati in India e in Qatar con un forte legame fra università e impresa. In una serie d'interviste raccolte da Manuela Borraccino è spiegato il senso di questa separatezza.
Per celebrare i 150 anni dell'Unità di Italia, la rubrica Occasioni propone l'articolo di Fabrizia Sernia L'apporto degli scienziati all'Italia unita. Sia la comunità scientifica, sia i suoi singoli attori, ebbero la capacità di anticipare i processi politici e sociali cui andava incontro il nascituro Stato italiano, al cui prestigio e progresso contribuirono non soltanto attraverso la conquista di sempre nuove conoscenze, ma anche partecipando alla costruzione della sua impalcatura, ovvero delle regole, delle strutture e degli obiettivi entro cui la neonata comunità italiana avrebbe dovuto svilupparsi: un racconto che fa sentire l'orgoglio di essere italiani.
Per approfondire gli argomenti qui anticipati scaricare Universitas 122 dall'indirizzo http://www.rivistauniversitas.it/files/6614_universitas122stampa.pdf
Isabella Ceccarini (gennaio 2012)
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