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Il 30 e 31 gennaio 2012 sono iniziate a Bruxelles le manifestazioni per celebrare i 25 anni del programma Erasmus, il programma comunitario più innovativo e longevo, capace di valorizzare il ruolo della mobilità dei giovani universitari nel processo di integrazione europea.
Sin dagli inizi, l'Italia ha occupato una posizione di prestigio sia nell'interscambio studentesco che nella promozione dell'iniziativa stessa. La prima Risoluzione, trasformatasi poi nella Decisione fondante del 1987 (87/327/CEE), fu adottata nel 1985 - a fine semestre di Presidenza italiana - dal Consiglio Europeo di Milano, in accoglimento delle proposte formulate dal Comitato "Europa dei cittadini". Il Programma, preceduto dalle azioni dei cosiddetti "Programmi comuni di studio", ha avuto il merito di far riguadagnare terreno alla politica educativa, trascurata dai padri fondatori della Comunità europea costretti, dalle difficoltà economiche del secondo dopoguerra, a privilegiare la libera circolazione di merci, capitali e servizi.
La crescente importanza di Erasmus è derivata dalla quantità degli interscambi universitari, dal modello di cooperazione accademica diffuso, dal confronto tra i differenti sistemi nazionali di istruzione superiore e, soprattutto, dal prezioso bagaglio di conoscenze, acquisizioni linguistiche ed esperienza di vita, conseguite dai borsisti e utilizzabili per un inserimento professionale a più vasto raggio.
Dall'iniziale totale di 3.244 studenti, che nel 1987 si distribuirono negli 11 Stati comunitari aderenti inizialmente al programma, si è passati nell'A. A. 2009/10 a un totale di 213.266 unità nei 33 Paesi odierni[1] e a oltre 2 milioni nell'intero periodo. (Vedi le statistiche complete)
I raffronti internazionali di Eurostat evidenziano che sin dall'avvio l'Italia ha occupato saldamente le prime posizioni tra i Paesi esportatori (con 21.039 studenti italiani in partenza è quantitativamente preceduta nel 2009/10 solo da Francia, Germania e Spagna), e per l'ospitalità (con 18.137 universitari europei accolti si colloca al 5° posto nel 2009/10, dopo Spagna, Francia, Regno Unito e Germania). In Italia l'offerta formativa Erasmus è ampiamente diffusa e la partecipazione studentesca sta crescendo (+8,4%) a ritmi superiori alla media europea (+7,4%). Le nostre strutture universitarie rivelatesi finora più attive sono collocate prevalentemente nell'area Centro-Nord del Paese (Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Sapienza Università di Roma e Università di Padova le principali); un po' più defilate quelle del Meridione e delle Isole.
Oltre agli studenti, nel lungo periodo, hanno potuto usufruire del programma anche più di 250.000 docenti e personale amministrativo universitario, che hanno spesso rappresentato il primo punto di contatto per gli ulteriori sviluppi. Dal 2007 Erasmus sostiene anche i collocamenti lavorativi presso le imprese all'estero: oltre 150.000 le borse erogate in proposito. Il Programma potrebbe ulteriormente crescere: dal 2014 Erasmus For All dovrebbe rimpiazzare, raggruppandole, le altre Azioni già attive in campo educativo (Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig, Youth on Move, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa ed Edulink) per consentire ad un numero raddoppiato di giovani (5 milioni, dei quali 2,2 milioni gli studenti universitari) di effettuare la propria formazione in altri Paesi europei.
Agli eventi celebrativi iniziali di Bruxelles faranno seguito eventi nazionali nei 33 Paesi coinvolti nell'iniziativa. In Italia sono previste una Conferenza presso l'Istituto Universitario Europeo di Firenze su Erasmus come investimento sul capitale umano (maggio) e un incontro al MACRO di Roma, che focalizzerà i cambiamenti del sistema universitario negli ultimi venti anni (giugno). Alle celebrazioni ufficiali, che saranno organizzate il prossimo 9 maggio a Copenaghen, porteranno la loro concreta testimonianza anche 66 "Ambasciatori di Erasmus", uno studente e un membro dello "staff" universitario per ognuno dei 33 Paesi, scelti sulla base dell'impatto operato sulle loro vite private e professionali dall'esperienza di studio oltre i confini nazionali.
Per saperne di più, clicca qui.
Maria Luisa Marino (febbraio 2012)
[1] I 27 Paesi UE più Croazia, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia.
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