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Dal 1° febbraio altre 8 Università francesi[1] sono divenute autonome. Dopo i 18 Atenei del 2009, i 33 del 2010 e i 22 del 2011, si tratta dell'ultimo gruppo di Università passate sotto il regime normativo della Loi relative aux responsabilités et aux liberté des Universités (LRU), approvata nel 2007. L'autonomia attribuisce alle istituzioni d'istruzione superiore la gestione finanziaria e delle risorse umane, compreso il reclutamento dei docenti e del personale amministrativo. Soltanto tre Atenei (Clermont I - Toulose I Capitole e Université de Poitiers) hanno potuto però usufruire finora anche della prevista devoluzione patrimoniale, consistente nel trasferimento di beni da parte dello Stato. (Approfondisci)
Sempre dal 1° febbraio un provvedimento ministeriale (Décret n° 2012-16 du 5 janvier 2012 relatif à l'organisation académique) ha modificato profondamente le competenze in materia di azione educativa, attribuendo direttamente ai Rettori l'adozione delle misure idonee per la gestione del personale, il funzionamento delle istituzioni e la messa in atto della politica educativa stessa. È stato rafforzato il loro potere, riconoscendo la possibilità di definire l'organizzazione funzionale e territoriale per adattarla alle caratteristiche locali, pur nel quadro ministeriale di riferimento. I "directeurs des services départmentaux" (IA-DSDEN) provvederanno ad attuare la strategia accademica a livello dipartimentale e, in qualità di "directeurs académiques" saranno delegati a firmare a nome del Rettore l'insieme degli atti relativi agli affari di loro competenza. ? stato inoltre istituito un "Comité de direction de l'Académie" ed è stato fissato anche il quadro nazionale di un "service publique de proximité", capace di adattarsi alle evoluzioni richieste per favorire la riuscita degli allievi. I nuovi Rettori saranno tutti nominati dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Educazione e previa decisione del Presidente della Repubblica.
Le nuove misure adottate permetteranno, ad avviso del Governo, una più chiara linea gerarchica, rendendo il sistema più fluido ed efficace. Inoltre mirano a tradurre in pratica l'ambizioso obiettivo di stabilire il raggiungimento degli obiettivi, prefissati con contratti quadriennali da stipulare tra lo Stato e le singole Università. Non a caso una politica di contrattualizzazione tra Amministrazione Centrale e Università è già in corso di sperimentazione nelle Università Cretéil, Dijon, Versailles, Lille, Montpellier, Poitiers e Strasbourg. Lo scorso mese di luglio, peraltro, il Conseil Supérieur de l'éducation (CSE), organo rappresentativo della Comunità accademica, aveva rigettato il progetto, temendo una eccessiva concentrazione dei poteri in capo ai Rettori, divenuti "la sola autorità competente dell'Università" a pilotare l'autonomia concessa.
Maria Luisa Marino (27 febbraio 2012)
[1] Grenoble III, Lille III, Lyon II, Montpellier III, Paris VIII, Perpignan, Université de Toulon e Université du Var.
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