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Questo articolo è la riduzione di un testo più completo che sarà pubblicato nel numero 124 della rivista Universitas, in uscita a fine maggio. Quasi cento paesi, decine di delegati, studenti, accademici, ricercatori, decisori politici si sono ritrovati il 26 e 27 aprile 2012 a Bucarest per la VIII Conferenza dei Ministri del Processo di Bologna e per la III edizione del Bologna Policy Forum. Come per le edizioni precedenti, le delegazioni erano composte dai ministri, dai delegati dei ministeri, dagli studenti e dai rappresentanti delle Conferenze dei Rettori. Nonostante i tre documenti principali - Comunicato Ministeriale, Strategia per la mobilità e Dichiarazione conclusiva del Policy Forum[1] - fossero già stati discussi in anticipo, grazie al coordinamento della co-presidenza danese e azera, diverse delegazioni hanno voluto portare elementi aggiuntivi al dibattito per arricchire il Comunicato ministeriale e rafforzare gli impegni per il futuro. Sin dal principio, i ministri hanno ritenuto di dover confermare il proprio impegno per il rafforzamento dei sistemi universitari nell'attuale periodo di crisi che mette sotto pressione i finanziamenti pubblici e le prospettive future dei laureati. La Conferenza è stata l'occasione per segnalare la necessità di mantenere al livello più alto possibile la quota di finanziamento pubblico, ma senza rinunciare a possibili altri finanziamenti privati. In un simile contesto socio-economico, occorre garantire la più ampia partecipazione possibile all'istruzione universitaria di alto livello qualitativo: aumentando gli accessi e puntando sull'apprendimento incentrato sullo studente, prestando attenzione alla cooperazione europea nell'assicurazione della qualità, aprendo nuovi temi da approfondire a livello intergovernativo, come i sistemi di governo delle università e le politiche di finanziamento esistenti. L'accesso e il completamento dei percorsi universitari, però, non sono di per sé sufficienti. I laureati di qualsiasi livello e i dottori di ricerca devono poter contare su un numero crescente di opportunità alla fine del proprio percorso, pur mantenendo fermo il principio che l'università contribuisce sostanzialmente anche allo sviluppo personale, al progresso culturale e al rafforzamento delle società democratiche. Su questo aspetto - l'occupabilità e lo sviluppo sostenibile dell'Europa - i ministri si sono impegnati a riportare l'attenzione sul dottorato di ricerca, e a continuare il lavoro sull'uso dei risultati di apprendimento e dei quadri dei titoli per migliorare la trasparenza dei sistemi universitari e rendere più esplicite le competenze acquisite dagli studenti al termine di un percorso di studio. Come ultimo macro-tema, rafforzato dall'adozione della Strategia per la mobilità, i ministri hanno deciso di puntare sulla mobilità degli studenti e del personale per migliorare la qualità dell'apprendimento. Non solo abbattere ostacoli esistenti, quindi, ma anche diffondere la portabilità delle borse di studio, puntare al riconoscimento accademico automatico dei titoli e dei periodi di studio, promuovere i corsi di studio e i curricula congiunti, mantenere i contatti tra Europa e altri sistemi educativi. La IX Conferenza ministeriale si terrà a Yerevan nel 2015.
Marzia Foroni (maggio 2012)
Leggi il comunicato di Bucarest in inglese e in italiano (versione non ufficiale).
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