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Le università pubbliche austriache non tasseranno gli studenti nel prossimo semestre estivo. Dichiarate incostituzionali le norme finora in vigore, il governo non è stato in grado di creare per tempo di nuove.
Nel 2000 l'Austria aveva introdotto le tasse universitarie nelle istituzioni finanziate dallo Stato, ma otto anni dopo una maggioranza formata da Socialdemocratici, dal Partito della Libertà e dai Verdi avevano votato a favore dell'abolizione per tutti i cittadini dell'Unione europea che avessero completato gli studi nel periodo stabilito. Il pagamento veniva richiesto, quindi, ai soli studenti fuori corso e a quelli provenienti dai paesi non comunitari. Nel 2011 la Suprema Corte costituzionale austriaca ha dichiarato incostituzionali le nuove disposizioni, e ha domandato al governo di coalizione del Partito popolare socialdemocratico - oggi in carica - di presentare le proposte di emendamento entro il 1° marzo 2012, termine a partire dal quale sarebbero decadute le norme del 2008.
Il dibattito sull'argomento, reso difficile dagli scontri interni, vede contrapporsi il ministro dell'Istruzione superiore, Karlheinz Töchterle, orientato a consentire alle istituzioni le libere iniziative, e i socialdemocratici che giudicano irresponsabile tale approccio. Verso la fine dello scorso anno Töchterle ha pubblicamente consigliato agli atenei di reintrodurre le tasse in primavera, ma non c'è stato tempo sufficiente per realizzare le nuove disposizioni entro la scadenza concordata, secondo quanto dichiarato da Heinrich Schmidinger, presidente della Conferenza austriaca dei Rettori (UNIKO).
In tale incertezza le istituzioni, che temono una perdita di economica di 17 milioni di euro, si muovono in diversi modi. Gli atenei di Vienna, Graz, Innsbruck e Salisburgo, di cui è rettore lo stesso Schmidinger, hanno già ufficialmente annunciato una reintroduzione delle tasse per il prossimo semestre invernale: una decisione fortemente criticata dall'Unione degli Studenti Austriaci ÖH (Österreichische HochschülerInnenschaft). In una recente lettera aperta ai Senati accademici, gli studenti hanno chiesto la sicurezza giuridica sulle tasse e mettono in guardia sulle possibili azioni legali da parte degli studenti e sul caos legale che si genererà se le istituzioni «non riusciranno a resistere alle pressioni del ministro dell'Istruzione superiore».
Elena Cersosimo (11 giugno 2012)
(Fonte: University World News - 8 aprile 2012 - Political deadlock on charging tuition fees causes chaos for universities)
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