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Il Giappone apre alla cooperazione interuniversitaria con i paesi europei, superando un isolamento ormai divenuto anacronistico nell'era della globalizzazione. Poiché la recessione economica non sta risparmiando i finanziamenti privati (oltre il 65% del totale) elargiti a Università e collegi, il Giappone ha deciso di puntare su due fattori: una spinta decisiva verso l'internazionalizzazione del proprio sistema d'istruzione superiore; una maggiore attrattività degli studi, per riuscire a mantenere gli standard educativi nazionali.
È aumentata soprattutto l'attenzione verso le Università europee, che finora non avevano rappresentato una priorità per gli Atenei giapponesi, maggiormente interessati a forme di internazionalizzazione con le istituzioni statunitensi o dell'area asiatica. Attualmente gli studenti esteri in Giappone non superano le 140.000 unità, di cui il 70% proviene dalla Cina. Nella più prestigiosa università del paese, l'Università di Tokyo, soltanto l'1,9% degli iscritti proviene dall'estero. Così, nell'ottica di accaparrarsi una buona fetta di studenti internazionale, si è aperto un dibattito politico per apportare cambiamenti curriculari e per promuovere ulteriormente l'utilizzo della lingua inglese nel percorso didattico.
Nell'ambito delle attività di collaborazione scientifica con l'Italia avviate nel 1998, si è svolto il 1° Simposio Italo Giapponese sulla Scienza, Tecnologia e Innovazione, promosso e co-organizzato dal MIUR e dall'Ambasciata giapponese, per creare nuovi contatti tra i Distretti tecnologici (intesi come concentrazione geografica di aziende composite) dei 2 Paesi, che debbono affrontare tematiche analoghe, quali la scarsità delle materie prime e la prevalente presenza di piccole, medie imprese. Infine, in occasione della celebrazione del 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Giappone e Germania, è stata manifestata da parte del governo nipponico un'analoga volontà di rafforzare i rapporti di cooperazione interuniversitaria con le Università tedesche.
In occasione della "Going Global International Higher Education Conference", svoltasi a Londra dal 13 al 15 marzo 2012, è stato lanciato il programma RENKEY (che in lingua giapponese significa per l'appunto "cooperazione"). Sarà un esempio di più stretti legami e di interscambio, principalmente sotto forma di progetti pilota (summer school e programmi PhD per studenti) nei settori della conoscenza tecnologica, della mobilità studentesca e dell'impegno sociale in campo universitario tra Università inglesi (Università di Bristol, Leeds, Liverpool, Newcastle, Southampton e la University College London - UCL) e giapponesi (Università di Kyoto, Kyushu, Nagoya, Ritsumeikan, Tokyo e Tohoku).
Luigi Moscarelli (13 giugno 2012)
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