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La CRUI ha ripreso quest'anno l'indagine sui corsi erogati totalmente in lingua inglese, già svolta per gli anni accademici dal 2004-05 al 2006-07, completando l'analisi relativa all'a.a. 2011-12.
La lista dei corsi segnalati dalle università è stata pubblicata sul sito web della CRUI (www.crui.it) in concomitanza con l'apertura delle preiscrizioni ai corsi per gli studenti stranieri: questo studio si è nfatti sempre rivelato un'importante fonte informativa, nonché uno dei principali strumenti di promozione del sistema universitario all'estero.
Tutte le università aderenti alla CRUI (81) hanno partecipato all'indagine, da cui emerge che più del 70% degli atenei eroga corsi in inglese, per un totale di 671 corsi. Anche le università che non erogano corsi in inglese, hanno comunque attivato singoli moduli o insegnamenti in lingua straniera all'interno di percorsi di studio in italiano. Dall'elenco seguente emerge che l'offerta si amplia al crescere della specializzazione del corso:
- laurea triennale: 20 corsi (3%)
- laurea magistrale: 165 corsi (25%)
- dottorato: 228 (34%)
- master universitari: 135 (20%)
- Winter/Summer School: 123 (18%)
I corsi risultano più numerosi nei grandi centri urbani (Bologna, Milano, Roma, Torino), con una maggiore presenza al Nord. Il dato più significativo che si evidenzia, comunque, è che questa offerta formativa non è di carattere episodico, ma ha già un certo grado di consolidamento visto che nel 75% dei casi i corsi vengono riconfermati per il successivo anno accademico. Il dato va oltre il 90% di conferme se si considerano le sole lauree magistrali.
L'offerta in inglese non serve solo ad attrarre studenti internazionali, ma è anche uno strumento di familiarizzazione degli studenti italiani con la lingua inglese, che poi è quella più usata per la veicolazione della ricerca in campo internazionale. L'erogazione di corsi in inglese favorisce quindi due aspetti fondamentali per l'università: la multiculturalità, potenziando la capacità di rapportarsi a tradizioni storiche e sociali anche molto diverse, e il multilinguismo, rafforzando la capacità di padroneggiare codici linguistici diversi in funzione del loro raggio di efficacia comunicativa.
Marina Cavallini (19 giugno 2012)
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