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Corsi universitari a numero programmato: cambiano le regole per l’assegnazione della sede
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Per l'anno accademico 2012-2013 il MIUR ha reso noti calendari, posti disponibili e modalità di ammissione ai corsi universitari a numero programmato.

Nuove regole per l'assegnazione dell'università per gli idonei

Una delle grandi novità riguarda le regole per l'assegnazione della sede universitaria agli idonei delle prove di ammissione ai corsi a numero programmato: il D.M. 28/6/2012, n. 196 ha stabilito - in via sperimentale - l'aumento delle graduatorie territoriali per aggregazione di Atenei, anziché per singole sedi.

Utilizzando le modalità di apparentamento di Università, che per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria erano state già utilizzate lo scorso anno in due soli gruppi di Atenei (Udine - Trieste e Sapienza Università di Roma), il prossimo anno saranno estese a 12 analoghe fattispecie:

-  Bari, Foggia e Università del Molise;

-  Bologna, Ferrara, Modena - Reggio Emilia e Politecnica delle Marche;


-  Brescia, Pavia e Verona;


-  Cagliari e Sassari;


-  Catania, Catanzaro, Messina e Palermo;


-  Chieti - Pescara, L'Aquila, Perugia e Roma - Tor Vergata;


-  Genova, Torino I e II Fac.;


-  Milano, Milano Bicocca, Insubria e Piemonte Orientale;


-  Napoli - Federico II, Seconda Università e Salerno;


-  Padova, Trieste e Udine;


-  Sapienza - Roma Medicina e Farmacia Policlinico A E, Sapienza - Roma Medicina e Odontoiatria Policlinico B C D, Sapienza - Roma Medicina e Psicologia;


-  Firenze, Parma, Pisa e Siena.

 
Altri corsi a numero programmato

Per Medicina Veterinaria saranno confermate le disponibilità unificate dello scorso anno (Bologna, Milano, Parma, Padova, Teramo e Camerino) così come per Architettura (Napoli "Federico II" e Salerno).

Il D.M. 04/07/2012, n. 214 si riferisce, in particolare, alle prove per l'ammissione al corso di laurea in Medicina in lingua inglese - predisposte dal Ministero, avvalendosi di Cambridge Assessment - cui dovranno sottoporsi gli studenti comunitari, gli stranieri migranti già presenti sul nostro territorio (ex L. 189/2002) e gli stranieri residenti all'estero nell'ambito della riserva di posti a loro favore. Tali corsi sono organizzati dalle Università di Bari, Milano, Pavia, Sapienza Università di Roma , Roma - Tor Vergata e Napoli "Federico II".

 

Problemi di legittimità costituzionale per il "numero chiuso"

L'estensione sopra descritta per i corsi di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria in lingua italiana costituisce una soluzione di compromesso alla pronuncia del Consiglio di Stato (Ordinanza 18/6/2012, n. 3541), che ha rimesso alla Corte Costituzionale la Legge n. 264/1999 istitutiva dei test per i corsi a numero programmato e adottata in ottemperanza della Sentenza della Consulta n. 383 del 27/11/1998, rinvenendovi una possibile incostituzionalità della stessa nella parte in cui "all'esito dello svolgimento delle prove preselettive non prevede la formazione di una graduatoria unica nazionale in luogo di graduatorie plurime per singoli Atenei"[1].

La decisione della Corte Costituzionale avrà il potere di consolidare o minacciare l'esistenza delle regole per il mantenimento del numero programmato nell'accesso a una particolare tipologia di corsi universitari, quali quelli del settore sanitario.

 


Luigi Moscarelli
(luglio 2012)



[1] Come precisa il massimo organo di giustizia amministrativa, l'ammissione al corso di laurea non dipende in definitiva dal merito del candidato, "ma da fattori casuali e affatto aleatori, legati al numero di posti disponibili presso ciascun Ateneo e dal numero di concorrenti presso ciascun Ateneo, ossia fattori non ponderabili "ex ante"". Lo scorso anno, ad esempio, per l'ammissione a Medicina presso l'Università di Verona è stato necessario un punteggio di 49,5 punti, mentre nel Molise ne sono bastati  40,75. Tale sistema "lede l'eguaglianza tra i candidati e il loro diritto fondamentale allo studio", originando una ingiusta penalizzazione delle aspettative dei candidati di essere giudicati con un criterio meritocratico senza consentire alle Università la selezione dei migliori.

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