|
|
XV Rapporto Unimonitor.com: l’inserimento occupazionale dei giovani laureati in Comunicazione
|
|
|
|
|
|
Il XV Rapporto Unimonitor.com e Scienze.com (Dalla formazione al lavoro: un know-how imprescindibile - Analisi e riflessioni sull'offerta formativa e sulle chance occupazionali in Comunicazione), presentato a fine luglio nella sede del dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza Università di Roma, ha esaminato lo stato occupazionale dei laureati magistrali della facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza ad almeno un anno dal conseguimento del titolo nell'anno solare 2010.
Obiettivo della ricerca è stato osservare e comprendere in che modo è cambiato l'inserimento lavorativo dei giovani laureati. L'indagine è stata realizzata somministrando un questionario articolato in due sezioni attraverso un'intervista telefonica. Quest'anno, allo schema consueto sono stati aggiunti due elementi nuovi: l'utilizzo dei social network nella ricerca di un lavoro e le caratteristiche degli stage svolti.
Il profilo generale dei laureati in Scienze della Comunicazione ci presenta giovani flessibili ma determinati, abituati a confrontarsi con la precarietà ma impegnati a costruirsi una loro identità professionale acquisendo un bagaglio di esperienze diverse. I dati evidenziano che i laureati magistrali in Scienze della Comunicazione della Sapienza si inseriscono nel mondo del lavoro meglio dei loro colleghi laureati in uno dei corsi di laurea in Comunicazione o dell'area politico-sociale in altri atenei italiani: molti cominciano a lavorare già prima di conseguire il titolo magistrale.
Anche se si registra una sostanziale corrispondenza tra percorsi formativi e mercato del lavoro (perlopiù con contratti atipici, occasionali o a progetto, raramente con contratti a tempo determinato o indeterminato, e con retribuzioni non sempre soddisfacenti), alcuni laureati sono costretti a lavorare in ambiti che nulla hanno a che fare con la comunicazione. Una strada in salita, certo, ma il traguardo della prima occupazione viene raggiunto in tempi abbastanza brevi. L'utilizzo dei social network è limitato alla sfera personale e non per la ricerca del lavoro, mentre lo stage è un'esperienza valutata positivamente e ritenuta professionalizzante, anche se purtroppo non sempre si traduce in un'occupazione.
La maggior parte degli intervistati ritiene comunque che ci sia una generalizzata difficoltà del mondo del lavoro a comprendere la figura del comunicatore: la sua formazione dinamica che gli apre la mente e lo rende versatile diventa un limite quando il mercato non la trova rispondente a una professionalità ben delineata.
Isabella Ceccarini (18 settembre 2012)
|
|
|
|
QUADERNI
|
|
27. Lo Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore. Verso il 2020
|
|
|
|
|
|