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Più di 700.000 studenti internazionali sono iscritti in istituzioni di istruzione superiore americane, 160.000 provenienti dalla Cina e più di 100.000 dall'India. Queste due nazioni, insieme alla Corea del Sud, formano il 46% del totale. Sugli studenti internazionali e sul loro reclutamento offre importanti indicazioni il nuovo report dell'Associazione no profit World Education Services (WES), condotto tra circa 1.600 potenziali studenti internazionali.
Secondo il rapporto, nella fase della ricerca della giusta istituzione diversi sono i tipi di informazioni ricercate e il luogo in cui reperirle, che variano sulla base della preparazione accademica e delle risorse finanziarie. Questi i due fattori che, a conclusione dello studio, hanno consentito di suddividere gli studenti in quattro ampie classi: "Strivers", ovvero coloro che hanno un'alta preparazione accademica ma scarse risorse finanziarie e che formano il 30% del totale; "Strugglers", coloro che hanno una bassa preparazione accademica e scarse risorse finanziarie e che formano il 20%; "Explorers", che hanno una scarsa preparazione accademica ma ampie risorse finanziarie e che formano il 25%; "Highfliers", che hanno un'alta preparazione accademica e ampie risorse finanziarie e che formano il 24%.
Più di metà degli studenti cinesi e il 46% di quelli indiani annovera, tra le prime tre esigenze, le prospettive di carriera dopo la laurea, mentre il 27% di tutti gli studenti del Medio Oriente considera prioritari i servizi, incluso la sicurezza del campus. Varie le fonti consultate, scelte sulla base delle possibili nazioni ospitanti. In India, ad esempio, l'88% degli utenti dei social networks ha visitato piattaforme US-based, come Facebook e Twitter, su base giornaliera e settimanale, percentuale che si abbassa al 22% nel caso degli utenti dei social media cinesi.
E se l'entusiasmo del reclutamento si è affievolito nel tempo, l'attenzione è ancora totalmente rivolta "all'attrazione dei talenti, per creare un corpo studentesco più variegato e consentire un maggior flusso di entrate". A causa della crisi economica e della mancanza di fondi un crescente numero di college e università ha dovuto reclutare più studenti internazionali, "in un lasso di tempo minore ed entro limiti di budget più ristretti".
Elena Cersosimo (settembre 2012)
(Fonte: University World News - 28 agosto 2012, Knowing who the international student is will help with recruitment del 28 agosto 2012)
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