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La laurea resiste meglio alla crisi economica. Lo evidenziano concordemente i Rapporti del CNEL (Il mercato del lavoro in Italia 2011/12), della SVIMEZ (Rapporto SVIMEZ sull'economia del Mezzogiorno 2012) e di EXCELSIOR (Rapporto del Sistema informativo Excelsior - Ministero del Lavoro e Unioncamere - 3° trimestre 2012), che fotografano la realtà occupazionale, con uno sguardo particolare al Mezzogiorno, leggendone le tendenze e cogliendone i cambiamenti di tendenza.
La crescita è concentrata sui livelli di istruzione più alti, con un risultato più brillante in termini di variazione percentuale per i laureati (+1,8%). Nel 2011 il loro tasso di attività ha raggiunto l'81%, con un peso del 17,3% (+3% rispetto al 2004) sul totale. Però il tasso di attività delle donne italiane - laureate e nelle età centrali (15%) - pur decisamente superiore a quello medio del nostro Paese, presenta ancora un differenziale più basso di quasi 10 punti rispetto alla media europea corrispondente (25%), a sua volta sintesi di livelli particolarmente elevati nel Nord Europa e più bassi nei Paesi mediterranei;
La partecipazione dei più giovani (15-34 anni) è in calo, rimandando l'ingresso occupazionale per effetto della crescente scolarizzazione, e perché scoraggiati dalle crescenti difficoltà: al Sud è occupato solo un giovane su due, mentre al Centro Nord lavora uno su tre.
È ripresa sia l'emigrazione verso l'estero che quella interna, soprattutto dei più giovani più istruiti e qualificati, con minori legami e con situazioni occupazionali meno stabili. Campania (da sola un terzo del totale e ben 39.000 dei 140.000 migranti erano laureati), Sicilia, Puglia e Calabria sono le regioni che nel 2011 hanno guidato le partenze. Lombardia, Emilia e Romagna e Lazio (soprattutto per i provenienti da Abruzzo, Molise e Campania) le regioni più ospitali.
I Rapporti notano una certa distorsione nella dinamica delle competenze (mitsmach), che non fa adeguatamente assorbire le elevate specializzazioni disponibili, con il rischio di una significativa incidenza di lavoratori sotto-inquadrati. Molte imprese, comunque - afferma il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - mostrano di voler continuare a puntare sulla qualità delle assunzioni, riservando maggiori possibilità occupazionali soprattutto ai laureati in Economia e Commercio, in Ingegneria elettronica e dell'informazione, in Ingegneria nei vari indirizzi e dell'indirizzo medico e paramedico.
Luigi Moscarelli (2 ottobre 2012)
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