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Il Rapporto A Key Driver of Canada's Future Prosperity, commissionato dal Governo canadese e realizzato dal Foreign Affairs and International Trade Center (il Ministero del Commercio internazionale), esorta le Università a raddoppiare nel prossimo decennio il numero degli studenti internazionali dagli attuali 240.000 a 450.000 entro il 2022.
Il documento, preceduto dai Rapporti "Boost to the economy" (maggio 2012) ed "Economic Impact of International Education in Canada" del 2009, indica a livello politico un significativo cambiamento di rotta sia perché il Governo federale ha deciso di occuparsi dell'istruzione post-secondaria, più strettamente di competenza delle Autorità provinciali, sia perché la relativa presentazione è stata curata dal dicastero del commercio internazionale anziché da quelli delle Risorse umane e dello Sviluppo sociale. Attrarre i migliori talenti mediante l'attivazione di un sistema di borse di studio ad hoc, è ritenuta una priorità nazionale non solo per migliorare la qualità degli Atenei, ma anche per influire positivamente sull'intera economia nazionale. Oltre ad essere una fonte d'introito, gli studenti che decidono di rimanere esercitano uno stimolo economico nel Paese di accoglienza, ovvero se ritornano in patria, operano da ambasciatori di fatto, facilitando i rapporti commerciali.
Ne rappresenta un esempio lo stesso curatore della Ricerca Amin Chakma, Rettore e Vice Chancellier dell'Università dell'Ontario occidentale, proveniente dal Bangladesh per frequentare a suo tempo i corsi di ingegneria chimica. Si stima che nel solo 2010 gli studenti stranieri abbiano apportato alle casse canadesi un introito superiore agli 8 miliardi di dollari, 6,5 miliardi in più rispetto al 2008. Un valore significativo, equivalente in termini economici al 44% delle esportazioni canadesi nell'Arabia Saudita, al 28% di quelle in India e al 19% in Corea.
Il Rapporto è stato generalmente ben accolto dalle Autorità accademiche, ma non mancano i timori che l'incremento numerico degli studenti internazionali finisca con il ridurre i posti universitari a disposizione dei canadesi, intaccando il loro diritto all'accesso all'istruzione superiore.
Maria Luisa Marino (5 ottobre 2012)
(Fonte: University World News - 19 agosto 2012, Call to double foreign students signals a fundamental policy shift)
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