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Il 5 settembre 2012 la Commissione europea ha pubblicato una Proposta di Raccomandazione del Consiglio sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale, basata su uno studio di valutazione d'impatto.
Tale proposta di Raccomandazione (che dovrebbe essere approvata entro il 2012), prevede che tutti gli Stati membri istituiscano, entro il 2015, sistemi nazionali per la convalida dell'apprendimento non formale e informale, connessi allo European Qualifications Framework.
L'iniziativa, frutto di un'indagine realizzata tra dicembre 2010 e febbraio 2011, nasce dall'esigenza di dare risalto alle competenze acquisite fuori dall'ambiente accademico tradizionale. Una parte importante dell'apprendimento, infatti, avviene nel luogo di lavoro, con la partecipazione alle organizzazioni della società civile o nell'ambiente virtuale di internet e dei dispositivi mobili. La globalizzazione e l'interconnessione stanno inoltre rendendo sempre più importante l'apprendimento informale grazie alle tecnologie che consentono agli individui di apprendere in molti modi diversi, ad esempio mediante risorse educative aperte e l'apprendimento a distanza.
La convalida dell'apprendimento non formale e informale è parte dell'agenda politica europea fin dal 2001, quando la Commissione ha definito l'apprendimento permanente come qualsiasi attività di acquisizione di competenze intrapresa nelle varie fasi della vita al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e la preparazione pratica in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale. Sono seguite numerose iniziative a livello europeo (Europass, ECTS, EQF); da ultima, la strategia Europa 2020 ha sottolineato la necessità di aumentare i percorsi di apprendimento flessibili e ha considerato la convalida dell'apprendimento non formale e informale un prerequisito a tal fine.
Nonostante siano oggetto di politiche europee specifiche, i progressi nel campo della convalida sono stati diseguali, irregolari e lenti in tutta Europa. Secondo l'ultimo aggiornamento dell'inventario europeo del 2010 sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale, solo quattro Stati membri hanno un sistema evoluto di convalida; altri sette, tra cui anche l'Italia, hanno un sistema nazionale in fase iniziale o un sistema consolidato ma parziale in uno o più settori.
La presenza disomogenea di politiche e pratiche di convalida nazionali e le disparità tra Stati membri riducono la comparabilità e la trasparenza dei sistemi di convalida, rendendo difficile per i cittadini la relazione tra i risultati di apprendimento acquisiti in contesti, livelli e paesi diversi. La mobilità transnazionale di studenti e lavoratori viene così ostacolata proprio nel momento in cui è ancor più necessaria per stimolare la crescita economica.
I membri dei principali gruppi e le altre parti interessate nei settori istruzione e formazione, occupazione, gioventù e sport sono stati invitati a partecipare all'indagine e a presentare un documento che illustrasse la loro posizione sul tema dell'apprendimento non formale e informale. I risultati hanno messo in evidenza una mancanza generale di coerenza negli approcci alla convalida tra gli Stati membri e al loro interno, nonché un gran numero di vincoli all'attuazione efficace della convalida nella pratica. Allo stesso tempo, le risposte hanno mostrato un consenso generalizzato sull'importanza di rendere visibili le competenze acquisite nell'arco della vita e mediante l'esperienza lavorativa, con un ampio sostegno all'iniziativa europea sul rafforzamento delle politiche di convalida e della loro applicazione negli Stati membri.
Manuela Costone (ottobre 2012)
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